Trentino Imprese

10.09.2014

Imposte sulla casa: il caos continuo! Parte seconda

Parlare di imposte sulla casa è riduttivo; infatti Imu, Tasi e Tari si riferiscono a tutti i beni immobili: capannoni, negozi, uffici, terreni edificabili e in alcune regioni anche non edificabili. Peraltro, si tratta di imposte minori rispetto a quelle principali ben più onerose: irpef, ires, irap e iva incidono molto di più sul contribuente (anche se il carico dell’iva è poco percepito). Tra le minori, la Tasi (imposta gemella dell’Imu) ha delle peculiarità interessanti. Infatti, sebbene dovuta per pochi euro (pesa per una frazione dell’Imu) comporta degli adempimenti pesantissimi. Della varietà delle aliquote, detrazioni, esenzioni e scadenze si è già detto. Ma oltre a questo bisogna considerare che, per gli immobili concessi in uso a terzi, la Tasi riguarda sia il proprietario (per una frazione dell’imposta che va dal 90 al 70%) che l’utilizzatore (inquilino, comodatario o comunque utilizzatore stabile ad altro titolo) per il restante 10-30%. Per il 2014, nella Provincia di Trento, tale quota a carico degli inquilini, è assunta a proprio carico dalla Provincia, tuttavia il problema si presenterà per il prossimo anno. Se proprietari o utilizzatori sono più di uno, i modelli F24 da compilare si moltiplicano. In via di principio la cosa non è terribile; purtroppo però passare dalla teoria alla pratica porta a scontrarsi con la necessità di avere i dati di ciascun proprietario e di ciascun utilizzatore (per più di sei mesi). Naturalmente le cose cambiano e quindi i dati raccolti per un anno devono essere aggiornati. Inoltre, è possibile che vi siano disaccordi tra comproprietari o utilizzatori che rendono complicata la raccolta delle informazioni. Ma, per rendere più difficile la questione, è stata prevista una solidarietà all’interno dei due gruppi (tutti i comproprietari rispondono in solido così come tutti gli utilizzatori rispondono tra loro) e il fatto che il proprietario non può assolvere l’imposta in proprio per la quota dovuta dall’inquilino cosicchè la distinzione tra i due gruppi di contribuenti diviene obbligatoria. Ne deriva quindi che per un appartamento in comproprietà dato in affitto per il quale è dovuta una tasi di circa 50€ ci troveremo a compilare tre bollettini per la prima rata e tre bollettini per la seconda per un totale di sei bollettini, per ciascuno dei quali sarà necessario contattare l’interessato, consegnare e soprattutto spiegare tale assurdo adempimento. Infine, invitare a pagare nei termini. Quanto costa al sistema tutta questa attività necessaria per riscuotere 50€? La legge delega per la riforma fiscale (L. 23/2014) è approvata da marzo; è il caso di iniziare ad attuarla rapidamente. Read more