APPROFONDIMENTI NORMATIVA CAM

In questa sezione riportiamo gli approfondimenti inerenti la normativa CAM.

 

C.A.M. – Criteri ambientali minimi per appalti pubblici

I Criteri Ambientali Minimi (C.A.M.) sono i requisiti ambientali stabiliti dal Ministero con lo scopo di individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale, tenendo conto del ciclo di vita del prodotto, dell’economia circolare e della disponibilità di mercato.

I C.A.M. sono adottati con decreto ministeriale e individuano i requisiti, di tipo sociale, ambientale ed economico, volti a indirizzare le scelte della Pubblica Amministrazione, premiando quei prodotti, servizi, e lavori che hanno un più elevato valore di sostenibilità.

In pratica, secondo tali norme, le pubbliche amministrazioni devono scegliere di acquistare beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nelle fasi di produzione, utilizzo e smaltimento.

La loro corretta applicazione ha l’obiettivo di diffondere le tecnologie ambientali ed i prodotti ambientalmente preferibili, ridurre gli impatti ambientali e promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili.

I C.A.M. sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano nazionale sugli acquisti verdi della Pubblica amministrazione e sono adottati con Decreto Ministeriale da parte del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del mare.

In Italia, l’efficacia dei C.A.M. è stata assicurata dalle norme sugli appalti pubblici che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti.

 

Quali sono i C.A.M. adottati fino ad oggi?

Ad ora sono stati adottati C.A.M. per alcune categorie merceologiche, altri sono in via di definizione. In particolare, sono previsti per:

  • ARREDI: mobili per ufficio, arredi scolastici, arredi per sale archiviazione e sale lettura
  • EDILIZIA: costruzioni e ristrutturazioni di edifici con particolare attenzione ai materiali da costruzione, costruzione e manutenzione delle strade;
  • GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI
  • SERVIZI URBANI E AL TERRITORIO: gestione del verde pubblico, arredo urbano
  • SERVIZI ENERGETICI: illuminazione, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, illuminazione pubblica e segnaletica luminosa
  • ELETTRONICA: attrezzature elettriche ed elettroniche d’ufficio e relativi materiali di consumo, apparati di telecomunicazione
  • PRODOTTI TESSILI E CALZATURE;
  • CANCELLERIA: carta e materiali di consumo
  • RISTORAZIONE: servizio mensa e forniture alimenti
  • SERVIZI DI GESTIONE DEGLI EDIFICI: servizi di pulizia e materiali per l’igiene
  • TRASPORTI: mezzi e servizi di trasporto, sistemi di mobilità sostenibile

Vedi l’elenco completo dei C.A.M. attualmente in vigore

Vedi l’elenco dei C.A.M. in via di definizione e programmazione attività

 

Struttura dei documenti sui C.A.M.

I documenti sui C.A.M., ognuno nella sua specificità, presentano una struttura di base simile:

Nella PREMESSA: si riporta la normativa ambientale ed eventualmente sociale di riferimento, suggerimenti proposti alle stazioni appaltanti per l’analisi dei fabbisogni, ulteriori indicazioni relative all’espletamento della relativa gara d’appalto e, laddove non è prevista la definizione di un documento di accompagnamento tecnico, l’approccio seguito per la definizione dei CAM

L’OGGETTO DELL’APPALTO evidenzia la sostenibilità ambientale e, ove presente, la sostenibilità sociale, in modo da segnalare la presenza di requisiti ambientali ed eventualmente sociali nella procedura di gara. Le stazioni appaltanti dovrebbero indicare sempre nell’oggetto dell’appalto il decreto ministeriale di approvazione dei criteri ambientali utilizzati.

 

In cosa consistono i C.A.M.?

I C.A.M. individuano i requisiti, di tipo sociale, ambientale ed economico, che sono stabiliti dal Ministero per alcune o per tutte le fasi di definizione della procedura di gara di appalto.

In particolare sono suddivisi in:

SELEZIONE DEI CANDIDATI: sono requisiti di qualificazione soggettiva atti a provare la capacità tecnica del candidato ad eseguire l’appalto in modo da recare i minori danni possibili all’ambiente.

SPECIFICHE TECNICHE: così come definite dall’art. 68 del D.lgs. 50/2016, “definiscono le caratteristiche previste per lavori, servizi o forniture. Tali caratteristiche possono inoltre riferirsi allo specifico processo o metodo di produzione o prestazione dei lavori, delle forniture o dei servizi richiesti, o a uno specifico processo per un’altra fase del loro ciclo di vita anche se questi fattori non sono parte del loro contenuto sostanziale, purché siano collegati all’oggetto dell’appalto e proporzionati al suo valore e ai suoi obiettivi”.

CRITERI PREMIANTI: ovvero requisiti volti a selezionare prodotti/servizi con prestazioni ambientali migliori di quelle garantite dalle specifiche tecniche, ai quali attribuire un punteggio tecnico ai fini dell’aggiudicazione secondo l’offerta al miglior rapporto qualità-prezzo.

CLAUSOLE CONTRATTUALI: forniscono indicazioni per dare esecuzione all’affidamento o alla fornitura nel modo migliore dal punto di vista ambientale.

Ciascun criterio ambientale riporta inoltre, nella sezione VERIFICHE, i mezzi di prova per dimostrarne la conformità.