Decreto Ristori bis in Gazzetta Ufficiale: 20 nuove categorie beneficiarie di aiuti.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ristori bis che amplia le categorie dei beneficiari del Decreto Ristori.
Tra le 20 nuove categorie che sono state aggiunte – tutte riepilogate negli allegati Allegato 1 (ampliamento codici ATECO) e Allegato 2 (attività del commercio, con sede in zona rossa) – ci sono molte di quelle di cui l’ Associazione Artigiani aveva lamentato l’ assenza (a questo link l’articolo su L’Adige del 31 ottobre), come ad esempio
- la ristorazione senza somministrazione (pizzerie al taglio, gastronomie, ecc)
- bus turistici
- fotografi
- imprese legate al mondo degli eventi e dello spettacolo.
Questo risultato è stato possibile anche attraverso l’azione sindacale di Confartigianato nei confronti del Governo.
Ma l’azione sindacale dell’Associazione non si ferma qui e attraverso Confartigianato rilancia per la massima estensione delle imprese da sostenere.
L'ulteriore proposta di Confartigianato al Governo
Il pressing esercitato da Confartigianato nei confronti del Governo ha consentito di correggere in parte quanto previsto dal primo Dl Ristori e di includere nei nuovi interventi settori in cui operano artigiani e piccole imprese e di cui la Confederazione aveva lamentato l’ingiustificata esclusione-
Permangono – evidenzia Confartigianato in un suo comunicato– numerose complessità che rendono difficile districarsi nel ginepraio di disposizioni. Per questo viene ribadita la necessità di superare la logica dei singoli interventi legati a specifiche attività individuate da codici ATECO per introdurre, con un prossimo provvedimento legislativo nella legge di Bilancio, un nuovo contributo a fondo perduto sulla falsariga di quanto previsto dal Decreto Rilancio.
Tre i criteri sui quali il nuovo contributo dovrebbe basarsi.
- Destinatari dovrebbero essere tutti i titolari di partita IVA tenendo conto di quanto già corrisposto con i decreti Ristori 1 e Ristori 2.
- Il calo di fatturato da determinare in relazione ai mesi interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi (non più solo aprile 2020).
- L’ammissione al contributo solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta.
Le novità introdotte dal Decreto Ristori bis
Il Decreto Ristori Bis
- arricchisce l’elenco delle categorie colpite dalle chiusure imposte dal DPCM 24 ottobre e quindi beneficiarie di aiuti.
- pone particolare attenzione alle imprese che operano in zone arancioni e rosse e quindi con maggiori restrizioni all’attività
- per alcune attività quali bar, gelaterie, pasticcerie già inserite nell’Allegato 1, il contributo è aumentato del 50% se insediate nelle zone arancioni e rosse
- è previsto un nuovo contributo a fondo perduto per specifiche imprese che operano nelle zone rosse, ossia caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità (Allegato 2)
- interviene inoltre sul FSBA, mettendo a disposizione risorse che consentiranno di coprire il 100% delle prestazioni fino al 12 luglio.
Gli aiuti confermati
Gli aiuti, già previsti dal Decreto Ristori ed ora ampliati a 20 nuove categorie, consistono in
- contributi a fondo perduto
- credito d’imposta per gli affitti di immobili (ad uso non abitativo)
- cancellazione della seconda rata dell’IMU
Possono beneficiare le imprese attive al 25 ottobre 2020 e che rientrano in uno dei codici ATECO riportati in Allegato 1 e Allegato 2
Il Decreto prevede inoltre una serie di misure che riguardano le imprese con dipendenti.
1. Contributi a fondo perduto
Per coloro che già avevano ottenuto aiuti a fondo perduto con il decreto Rilancio, ci sarà un accredito diretto sul conto corrente.
Non serve quindi fare nulla. Il contributo arriverà in automatico
L’ammontare del contributo viene calcolato sulla base del precedente contributo moltiplicato per la percentuale indicata negli allegati Allegato 1 (ampliamento ATECO) e Allegato 2 (attività del commercio insediate in zona rossa)
Chi invece chiede aiuti per la prima volta, dovrà fare apposita domanda.
Per conoscere termini e modalità di presentazione della domanda occorre attendere apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
2. Credito di imposta per gli affitti di immobili ad uso non abitativo
Per le aziende che rientrano nei codici ATECO indicati negli allegati (indipendentemente dall’ammontare di ricavi / compensi) è previsto un credito d’imposta pari al 60% del canone mensile di locazione di immobili ad uso non abitativo e di affitto d’azienda per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020.
Non occorre presentare alcuna istanza.
3. Cancellazione della seconda rata IMU
Sempre per le imprese con i codici ATECO è prevista l’abolizione della seconda rata IMU (in Trentino IMIS) in scadenza al 16 dicembre 2020.
A livello provinciale dovrà essere confermata dalla P.A.T.
Per informazioni
Se hai bisogno di assistenza per
- contributi a fondo perduto
- credito d’imposta per gli affitti di immobili (ad uso non abitativo)
- cancellazione della seconda rata dell’IMIS
contatta il tuo consulente se sei cliente di Trentino Imprese
altrimenti rivolgiti al tuo commercialista.
Ricorda che gli uffici territoriali dell’Associazione uffici territoriali dell’Associazione sono a disposizione per le indicazioni del caso.
Imprese con dipendenti
Queste in sintesi le misure del Decreto Ristori, che il decreto Ristori bis integra con inoltre con un intervento sul FSBA, mettendo a disposizione risorse che consentiranno di coprire il 100% delle prestazioni fino al 12 luglio.
Le misure previste
- Proroga del termine per la presentazione del modello 770
- Cassa integrazione, assegno ordinario e cassa in deroga
- Proroga delle disposizioni n materia di licenziamenti
- Esonero dal versamento dei contributi previdenziali
- Sospensione dei versamenti per contributi INPS e INAIL per le aziende dei settori interessati dalle nuove misure restrittive
- Scuole e misure per la famiglia
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