Il futuro dell’edilizia trentina: lo speciale del quotidiano Il T

L’edilizia trentina verso il futuro. Così ha titolato il quotidiano locale Il T, nello speciale dedicato ad un comparto in grande evoluzione, pronto ad affrontare le sfide della digitalizzazione e della green economy, ma in cui sta assumendo un ruolo sempre più importante la formazione specializzata dei lavoratori.

I temi sono tanti e tutti di rilevante importanza: dalla carenza di manodopera alla sicurezza sul lavoro, dalla professionalità degli addetti fino agli incentivi e bonus che, in questi ultimi anni, sono stati fondamentali per dare nuovo impulso al comparto edile, soprattutto dopo la pandemia. Ma in primo piano c’è anche e soprattutto l’importanza del percorso scolastico professionale, che permette agli studenti un ingresso sicuro nel mercato del lavoro, con competenze acquisite durante l’esperienza a scuola.

Altri cambiamenti sono in programma – almeno sulla carta – anche dal punto di vista legislativo: è attualmente in discussione infatti una proposta di legge per regolamentare l’accesso all’attività professionale di costruttore edile, che ha come obiettivo quello di imporre dei requisiti di professionalità per coloro che vogliono fare impresa.

Insomma, la cosiddetta Edilizia 4.0 ormai è una realtà concreta, affrontata non solo dalle singole aziende del territorio ma anche da sistemi ed enti più strutturati, come il Polo Edilizia 4.0 trentino, all’interno del quale le tante rappresentanze del settore (tra cui anche l’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino) si confrontano per concentrarsi sulla sostenibilità nel settore edile.

 

Montibeller: “Investimenti per innovare e permettere di lavorare in ambienti sicuri

Nello speciale de Il T è stato intervistato anche il presidente della categoria Edilizia all’interno della nostra Associazione (nonchè presidente aggiunto di Cassa Edile e membro del consiglio direttivo del Polo Edilizia 4.0) Aldo Montibeller.
Ad oggi, sono oltre novemila le imprese artigiane rappresentate da Confartigianato Trentino, a fronte delle 12.500 iscritte alla Camera di Commercio di Trento: ben 4.300 di queste ultime sono impegnate specificatamente nel settore edile (il 34% del totale), con il totale degli addetti che raggiunge quota diecimila persone.

Salari, sicurezza sul lavoro, ma anche efficienza energetica e sostenibilità: sono alcuni dei temi che Montibeller ha toccato nel proprio intervento, sottolineando però anche le prospettive future del comparto e gli obiettivi raggiunti in questi ultimi anni.

Considerato che costruiamo “nidi” domestici, è forte nel nostro settore la consapevolezza che va garantita sicurezza in termini di sostenibilità comfort. I nostri interventi inoltre si concentrano molto anche su ciò che è già costruito, per adeguarlo in termini di efficienza e risparmio energetico. Va poi sottolineato che le nostre imprese artigiane, essendo più piccole e quindi “agili” da punto di vista pratico, intervengono in quei lavori che per le industrie più strutturate risultano più difficili e specialistici. Per il territorio, la “dimensione artigiana” ha anche una valenza sociale: rappresenta un presidio importante in tutte le comunità, in particolare quelle montane e più distanti. Tant’è che anche nel paesino più lontano si trova un’impresa artigiana, comprese quelle edili. Hanno un ruolo di mantenimento e sono fondamentali nel tessuto socio-economico locale. Inoltre, il rapporto con i collaboratori è spesso di amicizia familiarità: le imprese artigiane si aiutano quando hanno bisogno e credo che questo sia stato vero e proprio motore di sviluppo nel nostro mondo. La voglia di mettersi in gioco dei titolari e lo stretto rapporto con i collaboratori permette di creare specializzazione ed eccellenze nei vari settori di attività.

Intervista nello speciale Edilizia 4.0 del quotidiano Il T

 

 

L’importanza della formazione e dei requisiti per accedere alla professione

Progettare e lavorare con la massima qualità possibile, mettendo in campo inoltre la grande sensibilità che le imprese locali hanno nei confronti delle opere sul territorio, è l’obiettivo principale per gli artigiani: una questione di orgoglio soddisfazione.

Proprio per questo anche in Trentino, così come nel resto d’Italia, il comparto dell’edilizia sta subendo grandi trasformazioni mutamenti.
Vediamo quali sono e analizziamo i percorsi formativi disponibili per chi vuole crescere in questo settore:

 

La formazione edile

Oggi chi decide di seguire un percorso professionale può farlo con i primi tre anni che portano alla qualifica, seguiti da un quarto anno di specializzazione (opzionale) per ottenere il diploma di Tecnico delle costruzioni edili ed infine, per chi volesse ancora proseguire, c’è la possibilità di frequentare un quinto anno per accedere poi all’università.

In alternativa, è possibile intraprendere il biennio di Alta Formazione Professionale post-diploma, per ottenere il titolo di Tecnico Superiore per l’Edilizia sostenibile.

Una volta entrati nel mondo del lavoro, agli operatori del settore vengono offerti molti corsi di aggiornamento formazione continua: si pensi ad esempio al percorso per ottenere il titolo di Maestro Artigiano Maestro Formatore Artigiano.

 

Il futuro: l'apprendistato duale

Un modello di formazione che sta andando via via a consolidarsi sempre di più è quello dell’apprendistato duale: allo studente viene data la possibilità di essere assunto con regolare contratto di lavoro da un’azienda, divenendo in questo modo anche lavoratore.

L’impresa quindi permetterà al giovane di sostenere la cosiddetta formazione interna, ma allo stesso tempo quest’ultimo potrà continuare a formarsi con la parte teorica (formazione esterna) all’interno dell’azienda.

Per ampliare ulteriormente questa tipologia di percorso formativo, le rappresentanze di categoria (tra cui anche l’Associazione Artigiani trentina) stanno continuando a lavorare per la creazione di una rete di aziende pronte a investire sui giovani.

 

Le nuove competenze del settore

Quello dell’edilizia è un settore in continua evoluzione, all’interno del quale trovano spazio in modo sempre più importante le nuove tecnologie, i software di progettazione e le attrezzature sempre più sofisticate.
Tutto questo significa anche (e soprattutto) la necessità di avere personale formatoqualificato, capace di unire competenze matematiche, tecnologiche, chimiche e ovviamente relative alla costruzione.

In questo scenario, si inserisce anche la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e all’efficientamento energetico: le competenze degli operatori del settore devono quindi essere varie ma allo stesso tempo specifiche.

Inoltre ricordiamo che, in base al nuovo codice degli appalti, dal prossimo gennaio 2024 sarà obbligatorio eseguire ristrutturazionirestauririqualificazioni energetiche sulla base del Building Information Modeling (BIM), che permetterà di creare modelli 3D dettagliati del progetto.

 

La proposta dei requisiti d'accesso

Attualmente è in discussione una proposta di legge per stabilire dei requisiti d’accesso alla professione edile: questo perchè i tempi sono decisamente cambiati rispetto al passato e lavorare in questo settore è diventato molto complesso e specifico.

La proposta di legge prevede che la Camera di Commercio, alla quale oggi basta fare semplicemente richiesta per iscriversi nel settore delle costruzioni ed ottenere una partita Iva, imponga requisiti tecnici maggiori garanzie al momento dell’avvio dell’attività.

Tra questi:

  • l’idoneità finanziaria del professionista, che dovrà dimostrare di avere le giuste attrezzature e coperture economiche;
  • l’assenza di procedimenti in corso o di sentenze definitive a carico del titolare;
  • l’ottenimento di qualifiche professionali (lauree, diplomi, certificati, ecc.) del settore;
  • l’obbligo di formazione in materia di sicurezza sul lavoro.

 

 

Clicca qui per leggere l’inserto speciale del T, L’edilizia trentina verso il futuro

DATA DI PUBBLICAZIONE

08.11.2023

CONDIVIDI LA NOTIZIA