Il presidente Sevegnani racconta il 2021 della categoria

Il presidente della categoria Pittori Edili del Trentino, Vinicio Sevegnani, ha fatto il bilancio di un 2021 per certi aspetti molto difficile, ma che è stato senza alcun dubbio contrassegnato da una notevole ripresa del lavoro.

Tante però restano le problematiche alle quali porre un rimedio, soprattutto per quanto riguarda il tema della manodopera specializzata, che continua ad essere argomento di discussione.

 

Presidente Sevegnani, come riassumerebbe quest’ultimo anno?

Completamente nuovo, per una serie infinita di dinamiche, dal Green Pass alla gestione della pandemia in generale, per esempio. Ma è stato anche il primo anno in cui non abbiamo dovuto rincorrere i pagamenti, perchè i diversi bonus, per finire i loro cicli, prevedevano il pagamento di specifici importi. Questo ha giocato a nostro favore e, come accennavo, si tratta per noi effettivamente di qualcosa di nuovo. Rispetto all’organizzazione invece, è stata veramente complessa.

 

Quali sono state le problematiche principali?

La carenza dei materiali, ma anche il loro aumento trimestrale dei costi che ha impattato su tutta la categoria. Poi le disposizioni di legge che hanno creato parecchia confusione, così come il costante problema della mancanza di manodopera qualificata per il nostro settore. Se da un lato, quello economico, la situazione è migliorata, dal punto di vista organizzativo, delle tempistiche e della gestione dei lavori è è diventata una situazione inverosimile.

 

I traguardi più importanti raggiunti dalla categoria in questi ultimi 12 mesi

Il lavoro fatto su prezzario è stato molto importante, ma ancora non abbiamo ricevuto risposte pur essendo partiti a marzo: l’impegno è stato grandissimo, ma ora come ora potrebbe essere un successo o una delusione. Poi senza alcun dubbio la Newsletter, che ci ha permesso di aprire un dialogo con tutti i nostri colleghi in questo momento complesso; a tal proposito, e mi ha fatto molto piacere, ho ricevuto un feedback positivo dai fornitori, che ci hanno definiti come un “Direttivo attivo e in movimento“. Questo vuol dire che lo strumento, seppur nuovo, ha funzionato.

 

E su cosa, invece, bisogna ancora lavorare?

Ci sono tante idee che escono da questo Direttivo, anche se alcune sono più “immediate” delle altre. Soprattutto, quando serve un confronto tra più soggetti istituzionali e/o politici, i tempi come prevedibile si allungano. Per il futuro invece, resta caldo il tema della manodopera: ci sono circa 5.500 operai mancanti nelle aziende, con queste ultime che non riescono a far fronte alla grande mole di richieste e allora, in molti casi, i lavori restano in mano a realtà che non si occupano di quello specifico intervento. Questo crea ovviamente un abbassamento nella qualità dell’opera, ma la fretta dovuta alle scadenze dei bonus porta anche a questo problema. A tal proposito, vediamo cosa accadrà quando verranno sospesi gli incentivi: i prezzi saranno così alti che i clienti dovranno aspettarne altri, bloccando di fatto la ripresa del settore. Su questo tema, la speranza è che resti in vigore almeno la cessione del credito.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

21.12.2010

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REFERENTE

Marzia Albasini
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