Ilaria Vegetti: ogni creazione è un viaggio

di Genny Tartarotti, giornalista Associazione Artigiani Confartigianato Trentino

 

 

Tutto è iniziato quando aveva solo dieci anni davanti alla vetrina di una piccola bottega orafa in Sardegna. È qui, d’estate, la stagione in cui , secondo lo scrittore Federico Pace ,“tutto è possibile”, che Ilaria Vegetti, incantata dal luccichìo delle gemme e dai riflessi dei metalli preziosi, ha scoperto il suo amore per l’arte orafa. Ogni anno, durante le vacanze con i genitori, tornava a fissare quei gioielli, intuendo già allora che quella sarebbe stata la sua strada.

Oggi a quarant’anni e a più di dieci anni dall’inizio della sua attività, l’oreficeria è diventata per Ilaria non solo una professione, ma un modo per approfondire la conoscenza del mondo e delle persone che la circondano. Le sue creazioni nascono da ispirazioni profonde. Sono frutto di un’attenta riflessione sulla complessità del sentire e dell’agire umano.

L’ultima collezione si immerge nel mondo della filosofia zen, ispirata dai libri di Gianluca Gotto e da altri testi di crescita personale. Un simbolo in particolare, l’enso (“cerchio” in giapponese), che rappresenta la ciclicità della vita e la rinascita, ha guidato il suo lavoro recente.

 

Ma la sua fonte d’ispirazione non si limita alla lettura: la natura, lo sport, e soprattutto il rapporto con i suoi clienti sono fondamentali. Una delle sue creazioni più amate è nata dalla richiesta di un cliente appassionato del “Piccolo Principe”. Da lì è scaturita una collezione che ha catturato l’immaginazione di molti altri amanti dell’opera.

 

 

Sono diverse le tecniche di lavorazione che utilizza, ma predilige l’antica tecnica della cera persa, avendo ottenuto il diploma di modellista in cera presso una scuola di specialità a Vicenza. Ogni tecnica scelta contribuisce a rendere unico il gioiello, ma oltre all’abilità artigianale, ciò che rende speciale il processo creativo è il coinvolgimento del cliente.

Ogni tecnica scelta contribuisce a rendere unico il gioiello, ma oltre all’abilità artigianale, ciò che rende speciale il processo creativo è il coinvolgimento del cliente.

La parte più bella è quando consegni il gioiello – racconta – perché quel momento rappresenta il culmine di un percorso condiviso con il cliente.

Ogni gioiello che crea è unico, pensato e plasmato su misura dei desideri di chi lo richiede. È qui che risiede la differenza tra un gioiello artigianale e uno prodotto in serie: c’è una storia dietro, un volto, un dialogo.

 

 

Il gioiello artigianale è diverso perché qualcuno lo ha pensato e si è affidato a me per realizzarlo. È una proficua collaborazione.

 

Ilaria sa bene quanto sia importante il contatto umano. La sua presenza, il suo vissuto, la sua passione sono parte integrante del valore dei suoi gioielli.

Oltre all’arte orafa, Ilaria coltiva altre passioni artistiche. Ama dipingere, e per lei ogni espressione creativa è un modo di rinnovarsi e cambiare prospettiva.

Nella vita è importante imparare, cambiare e viaggiare. Amo tutto ciò che è l’arte in sé, il creare qualcosa dal niente.

Le sue emozioni si intrecciano in ogni progetto, rendendo ogni pezzo unico e irripetibile. La sua filosofia artistica si riflette in un approccio minimalista: “La semplicità vince sempre” afferma. Tra i materiali che predilige ci sono gli opali, pietre affascinanti per la loro luce e i loro colori, che Ilaria utilizza per impreziosire ulteriormente le proprie creazioni.

Così, tra la bellezza della natura trentina e le ispirazioni ispirazioni che incontra nel coso del proprio cammino, Ilaria Vegetti continua a creare gioielli che raccontano storie. Storie di cicli e di rinascite, di sogni infantili e di connessioni umane profonde, come quella che la lega ai suoi clienti, ai quali dedica la sua arte. Una creazione che trascende il tempo, rendendo prezioso non solo il gioiello, ma anche l’esperienza che lo accompagna.

 

Visita la nostra pagina “Gioielli artigiani. Quando l’oreficeria diventa arte”

DATA DI PUBBLICAZIONE

25.10.2024

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