Tale imposta “unica” si compone infatti di tre imposte: Imu (la vecchia Ici); Tasi (la tassa per i servizi indivisibili) e Tari (la vecchia tassa sui rifiuti).Peraltro, siccome l’autonomia ha le sue prerogative, nella provincia di Bolzano l’Imu è sostituita dall’Imi (che riunisce, peraltro in modo intelligente, Imu e Tasi).Non cito poi la mini-Imu scaduta a gennaio 2014.Bisogna poi considerare che si tratta di imposte comunali e i Comuni in Italia sono circa 8.100. Ciascuno di essi è quindi libero di deliberare in merito a queste tre sottoimposte relativamente ad aliquote, esenzioni, detrazioni, scadenze.Il tutto in omaggio ad un giusto principio di autonomia finanziaria che però diventa problematico se si pensa che i Comuni non sono sempre celeri e disciplinati nel deliberare.Se consideriamo per esempio la Tasi abbiamo che alcuni Comuni hanno deliberato le aliquote a maggio e stabilito le scadente al 16 giugno e al 16 dicembre; altri Comuni, ritardatari, possono procedere entro oggi 10.9 a comunicare al Ministero dell’economia le loro decisioni in merito alle aliquote Tasi (con pagamento al 16.10 e 16.12).Altri Comuni infine non procederanno entro oggi ad assumere alcuna delibera per cui l’aliquota sarà stabilita con legge statale nell’1 per mille (con pagamento per l’intero al 16.12) e con il fastidioso svantaggio, per i cittadini, che non saranno applicabili detrazioni ed esenzioni.Come contribuenti restiamo in paziente attesa che ci venga propinato il giusto carico di imposte quotidiano; e pensare che qualche secolo fa qualcuno diceva che le imposte sono già gravose e che almeno bisogna renderle semplici.Riferimento per la notizia: Alessandro Tonina – a.d. di Trentino Imprese trentinocafimprese@artigiani.tn.it
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