Imprese femminili: Trentino-Alto Adige ultimo tra le regioni italiane.

Nonostante l’Italia vanti il primato europeo per numero di imprenditrici, il Trentino-Alto Adige si colloca all’ultimo posto tra le regioni italiane. Secondo i dati Cgia di Mestre (aggiornati al 30 settembre), solo 19.864 imprese femminili su 105.899 totali, pari al 18,8%, operano sul territorio: la percentuale più bassa a livello nazionale.

Cercando di interpretare questo primato negativo, in un’intervista al quotidiano L’Adige, Patrizia Bertoldi, Presidente del Movimento Donne Impresa, offre una lettura lucida e radicata nella realtà locale: «Fortunatamente sul nostro territorio non ci sono grandi problemi di occupazione, con la maggior parte delle donne che dunque preferisce mantenere la propria posizione all’interno dell’azienda anziché aprire un’attività. Chi ha una forte ambizione o un sogno nel cassetto può essere che scelga di intraprendere questa strada, tuttavia possono poi subentrare altri fattori ormai noti da tempo. Se una donna con un’attività avviata e dipendenti volesse diventare madre? Correrebbe il rischio di rinunciare alla conduzione della sua azienda. Di contro, quella di essere dipendente può quindi sembrare una “scelta forzata”, ma in realtà riduce il rischio di mettersi in una posizione scomoda. Fare impresa oggi è un po’ un salto nel buio, indipendentemente da genere ed età».

Nel frattempo, proprio in questi giorni, la Giunta provinciale ha approvato un nuovo Avviso (nell’ambito della legge di stabilità) di conciliazione vita-lavoro, che aggiorna e potenzia l’intervento 2.2.4 del Documento degli interventi di politica del lavoro. La misura consente a lavoratrici autonome, imprenditrici e libere professioniste assenti per gravidanza, maternità o crescita dei figli di ottenere un contributo fino a 25.000 € per coprire parte dei costi della loro sostituzione temporanea, per un massimo di 18 mesi, anche non continuativi.
Cosa cambia rispetto all’intervento 2.2.4:

• Massimale: prima fino a 20.000 €, elevabile a 25.000 € solo se il/la sostituto/a era iscritto/a al Registro Co Manager; ora 25.000 € per tutte.
• Requisiti del/la sostituto/a: la richiesta di esperienza scende da 3 a 2 anni; restano validi iscrizione a Ordine/Collegio, titolo abilitante o iscrizione al Registro Co Manager.
• Flessibilità procedurale: si può presentare domanda anche a progetto avviato e attivare proroghe/rinnovi entro il tetto dei 18 mesi.

In Trentino, il Movimento Donne Impresa ha lavorato con continuità, per dare voce alle esigenze delle imprenditrici, contribuendo alla nascita del progetto CO-MANAGER, IN TANDEM poi diventato l’intervento 2.2.4 e mantenendo alta l’attenzione sul tema della continuità d’impresa durante la maternità. Nel tempo, il Movimento e l’Associazione hanno sostenuto iniziative di orientamento e motivazione, che alimentano consapevolezza e fanno conoscere reti di supporto fondamentali per scegliere l’impresa (senza rinunciare alla maternità).

Per approfondire:

CGIA Mestre: Le imprenditrici italiane sono le più numerose in UE:
https://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2025/12/IF-20.12.25.pdf

Comunicato stampa PAT n. 3834:
https://www.agenzialavoro.tn.it/Ultime-Notizie/Sostegno-per-le-lavoratrici-autonome-e-imprenditrici-con-esigenze-di-conciliazione-vita-lavoro-in-arrivo-alcune-novita

DATA DI PUBBLICAZIONE

23.12.2025

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