La forza artigiana del Primiero, eccellenza trentina (+3,5%)
Nel cuore del Primiero, una valle che negli ultimi anni ha visto la sua popolazione ridursi, si racconta una storia di resilienza e futuro: quello dell’artigianato locale.
All’interno dell’intervista uscita oggi su Il T Quotidiano, il nostro presidente del Primiero Alberto Boninsegna, traccia un quadro chiaro: a fine marzo 2025, il territorio vantava 296 imprese e 729 addetti, un numero che si traduce in un significativo 7,7 lavoratori artigiani ogni 100 abitanti, posizionando il Primiero tra le eccellenze provinciali. Un dato che, al di là dell’economia – è la conferma che l’artigianato non è soltanto economia, ma presidio sociale e comunitario – afferma il presidente.
Tra il 2024 e il 2025, mentre altre realtà vacillano, il settore ha mostrato una crescita robusta: le imprese sono aumentate di dieci unità, pari a un notevole +3,5%, la percentuale più alta in tutta la Provincia, con un incremento dell’1,5% degli addetti.
“Sono cifre che, pur nella loro dimensione contenuta, danno un segnale chiaro: nonostante burocrazia, normative sempre più stringenti e un contesto generale non semplice, il settore continua a essere una colonna portante per il Primiero”.
Il contesto demografico resta una sfida, con il Primiero che dal 2010 al 2024 ha perso il 7,3% della popolazione.
Siamo la maglia nera del Trentino – ammette Boninsegna, ma nutre fiducia in un’inversione di tendenza, alimentata da progetti come RiVal che stanno già attirando nuove famiglie.
Anche il panorama commerciale è complesso, con una flessione del 14,9% in dieci anni, sebbene il Primiero resista meglio di altre valli. La risposta a queste sfide, secondo Boninsegna, risiede nella qualità:
Offrire consulenza personalizzata, differenziarsi con servizi e attenzione al cliente. Non possiamo competere con le grandi piattaforme, fisiche o digitali, ma possiamo dare ciò che loro non danno: prossimità, fiducia, relazione, consulenza personalizzata. Un paradosso in un’era in cui persino la grande industria, quando fa pubblicità, si presenta sempre come ‘artigianale’. È la prova che l’artigianato resta un marchio di qualità riconosciuto e ricercato – sostiene il presidente del Primiero.
Guardando al futuro, l’Associazione si pone tre priorità strategiche:
- Rafforzare il dialogo con le scuole: in particolare con l’Enaip, per far conoscere ai giovani le infinite opportunità che l’artigianato offre, garantendo così quel ricambio generazionale essenziale per la sopravvivenza del settore.
“La nostra forza lavoro qualificata si costruisce in aula e in officina, e senza questo investimento rischiamo di non avere ricambio”.
- Il passaggio generazionale: con quasi la metà dei titolari over 50 e pochi successori pronti.
“Molti giovani scelgono di partire, altri non sono preparati ad assumere ruoli imprenditoriali”. È cruciale implementare nuovi strumenti che agevolino i subentri, anche extra-familiari, per evitare “di perdere aziende e competenze preziose”.
- Ampliare gli spazi: la crescita dell’Associazione ha reso gli uffici di Siror insufficienti.
“C’è la necessità di ripensarli, di riorganizzare gli ambienti, perché la crescita dell’associazione deve riflettersi anche nell’efficienza dei servizi che offriamo ai soci”.