La Ghezzi Chiodi apre il quarto stabilimento a Storo

Verso il raddoppio dei dipendenti e la triplicazione del fatturato

22 posti di lavoro e nuova vitalità all’indotto

Oggi vi raccontiamo un’altra bella storia di artigiani nostri associati che superano la crisi investendo: quella della Trafileria Punteria Ghezzi, ai più nota come Ghezzi Chiodi.

L’impresa, con sede a Ville D’Anaunia e Predaia, in Val di Non, aprirà a Storo il suo quarto stabilimento produttivo, dove verranno prodotti punti metallici per pallet e imballaggi speciali in legno.

Come trasformare un problema in un’opportunità

A giocare un ruolo importante nella ratifica dell’accordo seguito all’aggiudicazione del bando di Trentino Sviluppo per l’acquisizione dello stabilimento ex Waris di Storio, l’inaspettato arrivo del Coronavirus. Trafileria Punteria Ghezzi, infatti, importa ogni anno dall’estero un centinaio di container di punti metallici per diverse applicazioni, ma l’arrivo della pandemia ha causato disguidi e ritardi nei rifornimenti. Questo ha convinto il board dell’azienda ad internalizzare la produzione di questa referenza, avviando una nuova unità produttiva, individuata nell’ex Waris, che diventerà dunque un moderno centro di ricerca, innovazione e produzione, dove sviluppare nuovi processi e macchinari.

Ricadute economiche

Quest’operazione rappresenta un’importante chiave di volta nello sviluppo della Ghezzi, che di fatto, in questo modo, sfiora il raddoppio dei propri addetti ed a regime, prevede di arrivare quasi a triplicare il fatturato, passando dagli attuali 20 ai 50 milioni di euro l’anno.

Per le assunzioni (22 unità previste), si darà priorità agli ex dipendenti di Waris e Lincoln Electric, entrambe aziende che hanno chiuso i battenti da poco in Valle del Chiese. Tra gli ex dipendenti, ci sono infatti importanti competenze e manualità funzionali a quelle ricercate dalla Ghezzi e sono molte le figure che già in questi primi mesi dell’anno, stanno seguendo un training formativo nello stabilimento principale a Ville D’Anaunia.

Importanti anche le ricadute che quest’operazione avrà in termini di filiera: si stima che saranno almeno una decina le aziende elettroniche e meccaniche della Valle del Chiese coinvolte nell’indotto.

La parola al titolare

«La soluzione dell’immobile ex Waris – spiega il titolare Ezio Ghezzi – si è delineata dopo che la Lincoln ha chiuso alla
possibilità di acquisire il loro immobile completo di macchinari, che potevano essere da noi riutilizzati fin da subito. Abbiamo scelto di guardare con attenzione alla Valle del Chiese perché in quel territorio c’è un bacino di professionalità interessante e per noi necessario. Alle preziose competenze della manodopera – aggiunge Ghezzi – si aggiunge l’ottimo stato in cui abbiamo trovato il compendio ex Waris, già praticamente pronto all’uso».

 

I nostri complimenti alla Ghezzi, ottimo esempio di intraprendenza e capacità di visione a lungo termine. 

DATA DI PUBBLICAZIONE

15.03.2021

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