La Provincia risponde: prospettive future

Nel corso dell’assemblea generale dell’Associazione sono stati sollevati, verso i rappresentanti della Provincia, anche alcuni interrogativi inerenti il futuro.

In particolar modo, è stato approfondito il tema del nuovo Governo Draghi, gli indirizzi e le politiche adottate da quest’ultimo, con il dottor Nicoletti che ha parlato di un “Governo di autorevolezza e spessore” e di una Provincia che ha “grandi aspettative” nei confronti dell’esecutivo appena formatosi.

Inoltre, attenzione è stata riservata anche all’argomento vaccini, per i quali si è parlato di un ipotetico acquisto autonomo da parte di alcuni governatori regionali, e alla tematia della scuola, vista soprattutto la difficoltà nel reperire giovani apprendisti all’interno delle aziende.

 

Dal nuovo Governo Draghi al futuro del Superbonus 110%

Che prospettive potrà avere il Trentino, dopo le azioni che il Presidente del Consiglio incaricato Draghi metterà in campo? E come vede il Trentino al termine del mandato del Presidente Fugatti, nel 2023?
Inoltre, i vari bonus e superbonus non hanno avuto un’adeguata programmazione a medio e lungo termine, con il rischio di diventare dei boomerang occupazionali. Servono provvedimenti certi e duraturi, che avrebbero un grande ritorno sotto molti punti di vista: è intenzione della Provincia mettere in campo suddetti provvedimenti?
Infine, avendo rapporti con professionisti rispetto al 110%, riguardo ad opere che devono essere sanate e demolite, per poi procedere a nuovi lavori, non sarebbe opportuno bypassare tutta la parte relativa alla sanatoria, essendo la demolizione la parte finale del processo?

Rispetto alla prima domanda, credo che sarebbe il Presidente Fugatti la persona più adatta per dare una risposta esaustiva, essendo un tema importante e strategico: posso dire però che l’aspettativa della Provincia nei confronti del nuovo Governo è comunque molto alta. Il presidente Draghi ha parlato di rilancio dell’economia, transizione ecologica ed evoluzione tecnologica. Sono tutti temi di fondamentale importanza che si intersecano totalmente nelle dinamiche del nostro territorio, nella qualità della vita, del lavoro e soprattutto nel miglioramento della nostra autonomia. Credo che tutto ciò possa rappresentare anche un elemento di attrattività per chi viene da fuori: connessioni sociali e qualità della vita sono due temi importantissimi. Siamo convinti che sia un Governo di autorevolezza e spessore. C’è molto da fare in quesi tre anni, dobbiamo far si che le risorse pubbliche e private siano messe a fattor comune e che si scelgano interventi strategici per lo sviluppo del territorio. Non è automatico che si stanzino fondi per cultura e assistenza, ma progetti condivisi anche dall’Amministrazione provinciale possono arrivare proprio dalle fondazioni private.
L’edilizia è una branca dell’economia importante in cui stiamo facendo la nostra parte e nel Bilancio provinciale sono stati stanziati 40 milioni per interventi da questo punto di vista; ma non sono solo necessarie le risorse, servono soprattutto regole più semplici. Oggi più che mai è forte il bisogno di sburocratizzare questi processi, che altrimenti sono difficili da applicare.

 

Vaccini: possibile un futuro acquisto in autonomia?

Un tema che preoccupa tutti i cittadini trentini: è possibile avere delucidazioni rispetto all’acquisto di vaccini sul mercato?

Sul tema della sanità, soprattutto parlando di vaccini, ci sono Regioni che sono oggetto dei grandi produttori. Per ora però l’intesa con lo Stato tiene, ma questa centralizzazione funzionerà fin tanto che le consegne saranno regolari e si potranno rispettare i piani di vaccinazione. Non abbiamo però certezza che questo accada, quindi non credo sorprenda che qualche governatore stia pensando di prendere strade diverse.

 

Scuola e giovani apprendisti

Parliamo di scuola ed in particolare di giovani in età di apprendistato: è possibile instaurare un rapporto tra Associazione Artigiani, istituti professioniali e, ancor meglio, Agenzia del Lavoro? Questo faciliterebbe l’individuazione di giovani da poter integrare nei team di lavoro.

Sicuramente bisogna lavorare di più, ce lo dicono anche i numeri bassi della nostra Provincia in questo settore. Rispetto alla formazione professionale, serve che i centri di formazione diano risposte per far si che i ragazzi abbiano esperienze presso le aziende e che, auspichiamo, queste esperienze diventino motivo di assunzione di una persona già formata e che ha avuto modo di conoscere l’azienda. A tal proposito, alcuni aspetti come ad esempio le ore trascorse all’interno delle aziende da parte degli studenti sono da rivedere: in questo senso, un ruolo fondamentale lo giocano anche le associazioni di categoria, che possono aiutarci nel trovare la strategia migliore.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

19.02.2021

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