Le nostre imprese sempre più digital
Attività online sempre più intensa con la pandemia
Anche le piccole e medie imprese si sono attrezzate
La situazione emergenziale ha accelerato la transizione
Si direbbe che la pandemia abbia ottenuto in un batter d’occhio i risultati che i Governi perseguono da anni, imponendo alle aziende di sfruttare molte delle opportunità che il mondo digitale offre.
MPI a tutto digital
Nell’ultimo anno, infatti, i numeri hanno confermato la tendenza sempre più forte anche fra le piccole e medie imprese ad impiegare strumenti ed applicazioni digitali, sia per agevolare la comunicazione interna, che per quella esterna. L’utilizzo di app per la messaggistica istantanea e per la video-conferenza, è passato dal 10,6% del periodo pre-Covid, ad un attuale 30,7% e parallelamente ha registrato una crescita esponenziale anche l’impiego dei social media per interagire con i clienti. Se prima dell’emergenza sanitaria utilizzavano i social già il 21,9% delle micro e piccole imprese, un ulteriore 17% la ha introdotta ex novo, migliorata o prevede di implementarla, portando così la percentuale di Piccole e Medie Imprese attive ad un 38,9%.
Le imprese sembra si stiano sbizzarrendo con i servizi digitali: newsletter, tutorial, webinar e corsi, che fino a un anno fa erano proposti solamente dal 7,7% delle aziende, registrano un balzo in avanti del 13,2% e vengono oggi proposti dal 20,9% della platea di microimprese italiane. Ancora, crescono gli investimenti in tecnologici in SEO (ottimizzazione del sito per i motori di ricerca), utilizzo di sistemi di monitoraggio dei siti web (Analytics e simili), pubblicità a pagamento, ecc.: al 10,7% di micro-piccole imprese che già utilizzavano questi strumenti, se ne sono aggiunti più del doppio, portando la quota al al 23,1%.
Apparecchiature e vendita online
Naturalmente, la scelta obbligata di agevolare il lavoro a distanza ha portato ad una crescita nelle richieste di infrastrutture come server cloud e postazioni di lavoro: se prima li impiegavano un 9,5% delle MPI, l’emergenza ha portato ad un incremento di 16,5 punti percentuali anche nell’impiego di questi strumenti. Allo stesso modo, è aumentata la propensione a fornire ai dipendenti apparecchiature informatiche: prima dell’emergenza, lo faceva solamente il 10% delle imprese, mentre oggi abbiamo raggiunto un 27,3%. Parallelamente, sono cresciute anche i software specialistici per la condivisione di progetti, passati dal 5,7% delle MPI del pre-pandemia, ad un attuale 18,2%.
Insomma, l’emergenza sanitaria ha costretto le piccole e medie imprese che investono in tecnologie di comunicazione digitale a passare dal 28,7% al 76%: quelle dotate di un e-commerce sono passate dal 9% al 17,2% , e sono quasi raddoppiate anche le aziende che vendono attraverso mailing, moduli online, Facebook, Instagram, ecc., rimbalzate dal 15,6% pre emergenza, al 27,8% . Sono aumentate notevolmente di conseguenza anche le consegne in proprio: se prima solo un 5,5% delle imprese consegnava a casa i propri prodotti, oggi lo fanno il 14,2%.
Emerge dunque con evidenza che questa crisi, ha portato anche qualche opportunità: se guardiamo oltre ai numeri sterili, sarà facile intuire dietro ad ogni incremento, ci sono aziende che propongono prodotti e servizi, spesso anche nostre associate.