L’editoriale di giugno del presidente De Zordo: “Il lavoro di squadra come cardine centrale”
La Giunta Esecutiva Provinciale è l’organo più importante dell’Associazione, deputato a fare delle scelte e a designare le strategie che caratterizzano gli orientamenti dell’Associazione stessa. “La mia concezione di presidenza – ha spiegato De Zordo – è basata sulla volontà assoluta di condivisione, non credo alla figura dell’uomo solo al comando”. E poi ha aggiunto “sedere attorno allo stesso tavolo con miei colleghi che possono perfettamente rappresentare le esigenze di tutti i nostri associati è un qualcosa di valore inestimabile”
L’articolo, come sempre al primo posto nelle pagine della nostra rivista l’Artigianato, approfondisce la concezione di presidenza di De Zordo, basata su una visione innovativa e dinamica che mette al centro il fare squadra, la condivisione e la delega.
Questo il commento del presidente De Zordo nel proprio editoriale:
Attraverso la collaborazione e lo scambio di idee, si avrà l’opportunità di imparare nuovi approcci, acquisire competenze aggiuntive e affinare le proprie abilità nell’ottica di un totale servizio nei confronti del comparto dell’artigianato.
Lo scorso venerdì 10 maggio si è riunita per la prima volta la nuova Giunta Esecutiva Provinciale che avrò l’onore di presiedere nel prossimo quadriennio. L’organo in questione è il più importante in assoluto e per distacco dell’intera Associazione Artigiani – Confartigianato Trentino. Attraverso questo soggetto sono passate, passano e passeranno tutte le scelte, le strategie e le decisioni che caratterizzano gli orientamenti dell’Associazione stessa. La mia concezione di presidenza è basata sulla volontà assoluta di condivisione, non credo alla figura dell’uomo solo al comando soprattutto considerando il fatto che siamo chiamati a rappresentare una galassia composta da 9 mila aziende con circa 30 mila addetti presenti e ben radicati sull’intero territorio provinciale.
Realtà produttive che operano in contesti molto diversi tra loro non solo dal punto di vista lavorativo ma anche ambientale e geografico. Avere quindi la possibilità di sedere attorno allo stesso tavolo con miei colleghi che possono perfettamente rappresentare le esigenze di tutti i nostri associati e un qualcosa di valore inestimabile che deve essere colto appieno. Ogni componente di quella che io vedo e vivo come una squadra dovrà condividere le proprie conoscenze, esperienze e competenze, creando un ambiente di crescita reciproca. Attraverso la collaborazione e lo scambio di idee, si avrà l’opportunità di imparare nuovi approcci, acquisire competenze aggiuntive e affinare le proprie abilità nell’ottica di un totale servizio nei confronti del comparto dell’artigianato.
Ragionare e procedere insieme consente inoltre una distribuzione equa del lavoro, ciò permetterà di raggiungere determinati obiettivi in tempi più brevi ed è per questo che un altro pilastro della mia presidenza sarà la delega. La stessa risoluzione dei vari problemi che arriveranno sul nostro tavolo sarà più efficace e rapida se affrontata da più individui contemporaneamente. E qualora qualche traguardo non dovesse essere tagliato – sarebbe illogico pensare che tutto possa andare sempre bene – la responsabilità verrà ripartita su tutti i membri della squadra, con un conseguente minor carico psicologico (ansia, demotivazione, preoccupazione) sui singoli. Ogni individualità porta all’interno del gruppo il proprio bagaglio di esperienza professionale e di vita che incentiva il confronto e lo scambio.
Un altro pilastro della mia presidenza sarà la delega. La stessa risoluzione dei vari problemi che arriveranno sul nostro tavolo sarà più efficace e rapida se affrontata da più individui contemporaneamente.
La condivisione migliora indubbiamente la qualità del lavoro, a vantaggio del gruppo stesso e conseguentemente anche del bene dell’Associazione e dei suoi associati. Questo modus operandi non si limiterà ovviamente solo ai momenti in cui ci troveremo con la giunta: la mia porta sarà sempre aperta per tutti i nostri associati che avranno l’esigenza e la volontà di confrontarsi con il sottoscritto.