Lettera ai parlamentari trentini: riscrivere la norma che classifica il contagio di un lavoratore come infortunio sul lavoro

 

Il Presidente Segatta e il Direttore Berardi scrivono ai dieci parlamentari trentini per sensibilizzarli sulle criticità derivanti dalla classificazione come infortunio sul lavoro in caso di contagio da coronavirus di un lavoratore.

 

“Ci rivolgiamo a Lei, ancora una volta, per sensibilizzare tutti i nostri rappresentanti in Parlamento su una problematica che sta preoccupando le migliaia di piccole imprese iscritte alla nostra Associazione, oltre a quelle dell’intero mondo economico provinciale e nazionale.

Il tema – ripreso anche in questi giorni dalla cronaca locale e nazionale – riguarda la classificazione di “infortunio sul lavoro” di un possibile contagio da virus Covid – 19 per un lavoratore di una qualsiasi azienda.

Un tale certo inquadramento, determinato dal Decreto “Cura Italia”, risulta foriero di innumerevoli problematiche e conseguenze – in alcuni casi davvero gravi – a carico del datore di lavoro tanto che, in molti casi, sta mettendo a dura prova anche la volontà di riprendere l’attività lavorativa, in una situazione che, ad oggi, non può certo considerarsi immune da rischi.

E’ di difficile comprensione una tale previsione legislativa sol che si pensi al fatto che un contagio da coronavirus può accadere, purtroppo, in molteplici situazioni, anche al di fuori dell’attività lavorativa, e non può risultare sufficiente la previsione di un onere della prova non addossata sul datore di lavoro a stemperare la preoccupazione.

Inoltre, le tutele rappresentate dalle eventuali coperture assicurative non sono sufficienti considerando che, ad esempio, di fronte ad una possibile responsabilità penale, alcuna compagnia di assicurazione è in grado di intervenire.

La nostra Associazione si sta adoperando in ogni modo per l’applicazione in maniera rigorosa dei protocolli di sicurezza previsti e, tramite la Confederazione nazionale Confartigianato Imprese, sta sollecitando una revisione della normativa.

Le chiediamo pertanto di farsi parte attiva affinchè, nel Suo ruolo istituzionale, possa contribuire ad un’efficace azione volta ad una riscrittura della norma.”

 

Immediato il riscontro da parte della senatrice Testor, che si è subito attivata per presentare un’interrogazione al Ministro del lavoro e al Ministro dello sviluppo economico, invitandoli a “rivedere le disposizioni“.

Testo integrale dell’interrogazione

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

06.05.2020

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