Marco Segatta: “Artigianato in ripresa”

Il presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino, Marco Segatta, in un’intervista rilasciata al Corriere del Trentino, ha fatto il punto sull’anno appena trascorso.

La filiera dell’edilizia ha lavorato bene ed inoltre i bonus hanno aiutato anche altri settori. Penalizzato invece l’ambito del trasporto persone, così come i comparti legati a fiere ed eventi, alla moda o all’artigianato artistico. Bene anche l’occupazione, salita del 3%, ma manca ancora manodopera specializzata: facciamo fatica ad attrarre nuovo personale, tanto dall’estero quanto da altre regioni italiane.

L’intervista al presidente Marco Segatta

Riportiamo di seguito l’intervista realizzata dal giornalista Nicola Chiarini.

 

Presidente Segatta, che somme trae del 2021?

«L’artigianato trentino non può lamentarsi, in quasi tutti i settori. La filiera dell’ edilizia ha lavorato molto e bene, grazie ai vari bonus di cui hanno beneficiato anche tutti gli ambiti collegati a impiantistica e serramenti. Bilancio positivo pure per meccanica e trasporto cose».

Chi ha sofferto, invece?

«L’ anno è stato meno favorevole per il trasporto persone. E ha segnato il passo pure chi opera in fiere, moda, artigianato artistico ambito, quest’ ultimo, che ha risentito delle difficoltà del turismo. Ma, nel complesso, i segnali per l’ artigianato trentino sono orientati alla ripresa. Dopo anni di contrazione, il numero di imprese ha cominciato a crescere. Rispetto al 2020 si registra un incremento appena superiore all’ 1%, dopo che nell’ ultimo decennio il saldo era sempre stato negativo, con oltre il 10% delle attività perso nel periodo. È in atto una inversione di tendenza».

Questa dinamica si può già leggere nei bilanci?

«Sì e anche sul mercato del lavoro. Le assunzioni sono cresciute del 3%. Certo, molte sono a tempo determinato, ma con il cambio di passo inizierà un avvio delle stabilizzazioni. Del resto, i fatturati per larga parte delle nostre imprese artigiane, raffrontando i dati fino al terzo trimestre, testimoniano non solo il recupero sul 2020, ma pure il superamento del 2019, un anno molto buono e l’ ultimo prima dell’ emergenza Covid-19».

Emergenza Covid-19, coincisa con un aumento rilevante delle materie prime…

«Il rincaro dei materiali è motivo di diffusa preoccupazione. Confidiamo ci possa essere un rallentamento con il secondo semestre 2022, grazie a una stabilizzazione del mercato. Gli aumenti sono stati forti nei settori dove più rapida è stata la ripresa. Per esempio, in edilizia, dopo la battuta d’ arresto del lockdown, si sono impennati i prezzi dei materiali per cappotti termici, componenti per impianti fotovoltaici, legnami, elementi plastici. Da un lato, la parte produttiva non è riuscita a dare sufficienti quantità, dall’ altro si punta sempre meno al magazzino e più alla consegna in tempo reale e il risultato è stata una penuria di merci da cui è dipeso il rincaro. Altro nodo da risolvere è quello della manodopera».

In che senso?

«C’ è carenza di forza lavoro specializzata. Se pensiamo sempre all’ edilizia, scontiamo il fatto che molti operai e tecnici stranieri sono tornati ai Paesi d’ origine, specie nell’ Est europeo. Viceversa, nonostante la richiesta di manodopera e la disponibilità ad assumere, fatichiamo ad attrarre nuovo personale specializzato, anche da altre regioni italiane».

Forse gli stipendi sono troppo bassi per il costo della vita e delle case in Trentino?

«Lo escludo. Nell’ edilizia i contratti di categoria assicurano retribuzioni all’ altezza. E di questo cerchiamo di parlare anche ai giovani nelle scuole, per promuovere un ricambio generazionale e formare quelle figure tecniche che, al momento, sono meno presenti di quanto servirebbe. La formazione professionale non è un ripiego rispetto ai licei, ma un’ opportunità di maturare competenze che, nel mondo del lavoro, potranno dare pure adeguate soddisfazioni economiche. Intanto, con il supporto dell’ Agenzia del lavoro provinciale, cerchiamo di colmare, per quanto possibile, il gap tra domanda e offerta».

Tenuto conto di tutto, come state programmando il 2022?

«Credo il nuovo anno sarà in continuità con il 2021. I bonus sono stati molto utili per affrontare la crisi, ma come artigiani più che sostegni, chiediamo soluzioni strutturali per lavorare con continuità e sicurezza. Su questo terreno, il vaccino è una carta fondamentale, perché consente di ridurre gli effetti del virus. Dobbiamo farci trovare pronti per la partita del Pnrr che, per noi artigiani, si lega soprattutto a manutenzioni e cantieri per l’ efficienza ambientale, per esempio, degli edifici».

Sul piano locale, infine, come sono in questa fase i rapporti con sindacati e Provincia?

«Con i sindacati sulla pandemia non c’ è conflittualità, ma impegno condiviso a superare il momento difficile. Poi, nella contrattazione ciascuno ha il proprio ruolo e rappresenta, come giusto, la propria parte. Per quanto riguarda la Provincia, in questi due anni abbiamo apprezzato siano state messe in campo risorse importanti per gli appalti insieme a investimenti per nuove opere infrastrutturali, dal miglioramento della viabilità ai collegamenti veloci per la fibra».

DATA DI PUBBLICAZIONE

03.01.2022

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