Mobilità da qui al 2030, Raffini (taxisti): “Governare il cambiamento”

Il presidente locale e nazionale dei taxisti, Emanuele Raffini, si è recentemente espresso rispetto al tema della mobilità e del cambiamento previsto nel prossimo futuro.

Negli ultimi giorni ha tenuto banco sui media nazionali italiani la notizia dell’obiettivo – ed i suoi effetti sull’economia del Paese – della Comunità Europea che prevede lo stop alla vendita di veicoli nuovi con motori endotermici per il 2035.

In tema di mobilità a 360 gradi, c’è un fenomeno – recentemente analizzato in un report di McKinsey, colosso della consulenza manageriale – che ha un orizzonte temporale molto più stretto, si parla infatti del 2030. Nei prossimi 7/8 anni l’analisi di McKinsey prevede, in base ad un modello di mercato della mobilità che include i dati di oltre 2.800 città, raggruppati in 30 diversi archetipi, una esplosione della mobilità condivisa. A seconda dell’accettazione da parte dei clienti della mobilità condivisa, delle normative in ciascun paese e del progresso della tecnologia, la spesa per i servizi di mobilità condivisa potrebbe passare da 500 miliardi di dollari ad un trilione di dollari nel 2030.

Si prevede che il mercato della mobilità a chiamata crescerà dal 13 al 19% ogni anno tra il 2019 e il 2030, con gran parte di questa crescita spinta dalle città che supportano i servizi di mobilità in pool. Alcune città europee hanno già istituito zone a basse o zero emissioni e si mira anche a ridurre del 27% i chilometri percorsi dai veicoli nel 2030. In una città norvegese, nel 2019 gli amministratori hanno rimosso centinaia di parcheggi dalle strade cittadine senza auto, incoraggiando gli abitanti delle città a utilizzare i mezzi pubblici.

La crescita dei servizi di mobilità in comune è anche legata a un cambiamento di mentalità dei consumatori verso modalità di viaggio più rispettose dell’ambiente e ai potenziali vantaggi in termini di costi di queste opzioni. Inoltre, nuove modalità di mobilità dirompenti potrebbero cambiare le preferenze dei consumatori. Il lancio di veicoli elettrici autonomi condivisi potrebbe portare i consumatori a scegliere robot-taxi e robo-navette rispetto a modalità di mobilità più tradizionali come le odierne opzioni di chiamata elettronica, aumentando le miglia percorse dai passeggeri e le entrate per questi veicoli. A seconda della velocità di lancio di questi veicoli, la transizione verso la mobilità condivisa e quindi la crescita del mercato potrebbe essere ulteriormente accelerata.

L’interesse dei consumatori per la micromobilità è fiorito durante la pandemia globale di COVID-19, con molti motociclisti che apprezzano i viaggi più sicuri, sostenibili e flessibili. Più di 90 città hanno adottato politiche che supportano indirettamente la micromobilità, come la massiccia costruzione di infrastrutture per andare in bicicletta, secondo l’analisi di McKinsey. I progressi tecnologici probabilmente miglioreranno ulteriormente l’esperienza del consumatore, ad esempio consentendo viaggi su distanze maggiori. Entro il 2030, il mercato della micromobilità condivisa potrebbe raggiungere i 50-90 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 40% ogni anno tra il 2019 e il 2030.
La micromobilità condivisa potrebbe rappresentare circa il 10% del mercato complessivo della mobilità condivisa nel 2030.

 

Due visioni della mobilità condivisa

La misura in cui i consumatori adotteranno sempre più la mobilità condivisa, il quadro normativo che si concretizzerà e i progressi tecnologici che si avverranno, in particolare per i veicoli autonomi condivisi, rimangono incerti. McKinsey ha simulato due diversi scenari che mostrano come il mercato della mobilità condivisa potrebbe evolversi nel prossimo decennio.

Scenario 1

Accelerazione della mobilità condivisa, compreso l’uso di taxi robotici e navette automatiche nelle aree urbane e suburbaneLo scenario accelerato presuppone che nel 2030 circa due consumatori su cinque scelgano di viaggiare in modo sostenibile. Le città adottano una legislazione che guida fortemente la crescita del servizio di taxi condiviso e il numero di veicoli privati sulla strada diminuisce drasticamente. In questo scenario, il potenziale mercato totale per la mobilità condivisa potrebbe raggiungere i mille miliardi di dollari nel 2030 nel mondo.

Scenario 2

La crescita continua con l’attuale trend e le città diventano hotspot di robo-taxi e robo-shuttleLo scenario di base che rappresenta la traiettoria attuale, prevede che le città producano regolamenti meno drastici per la crescita del servizio di taxi in comune. Questo scenario presuppone che un consumatore su cinque scelga modalità di viaggio sostenibili, portando a modesti guadagni nel trasporto pubblico e nella micromobilità. Poiché le persone dipendono meno dai veicoli privati, sono necessari meno parcheggi. Più spazio si renderebbe disponibile per uso pubblico, compresi i parchi. Con meno auto sulla strada, si renderebbero necessarie meno corsie. Il potenziale di mercato totale per la mobilità condivisa potrebbe raggiungere i 500 miliardi di dollari nel 2030 nello scenario base.

In entrambi questi scenari  gli Operatori sono costretti a cercare opportunità per collaborare con le città per fissare obiettivi e costruire un ecosistema di mobilità lungo tutta la catena del valore. Gli attori della mobilità potrebbero aver sempre maggior bisogno di sviluppare offerte incentrate sul cliente, inclusi schemi di prezzi adeguati e una piattaforma tecnologica di prim’ordine che fornisca dati in tempo reale su servizi, tempistiche di viaggio e costi. Gli attori della mobilità potrebbero anche concentrarsi sullo sviluppo di offerte integrate di mobilità condivisa che integrino i servizi esistenti come il trasporto pubblico. Si prevede che lo spostamento dei passeggeri dai veicoli privati ai servizi di mobilità condivisa e sul trasporto pubblico sarà notevole. In questo possono esserci delle opportunità per le nostre imprese a condizione che il dibattito sia propositivo e collaborativo. Le istituzioni e la politica possono fare molto per gestire i cambiamenti e con il nostro aiuto queste trasformazioni epocali possono essere governate. Dobbiamo però essere consapevoli del cambio di paradigma in atto e che non ci si può opporre al cambiamento. La geografia del territorio e la conformazione delle nostre città non favorisce soluzioni di trasporti standard, ma sarà solo questione di tempo e la tecnologia troverà le soluzioni; nel frattempo starà a noi ragionare su soluzioni, anche tariffarie, con origine e destinazione per area e non per punto.

Emanuele Raffini

Presidente provinciale e nazionale dei taxisti di Confartigianato

DATA DI PUBBLICAZIONE

08.03.2023

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