Obbligo di assicurazione contro i rischi catastrofali: confermata l’entrata in vigore il 31 marzo 2025

Dal 31 marzo 2025, tutte le imprese iscritte al Registro Imprese – escluse solo quelle agricole, della pesca e dell’acquacoltura – dovranno sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria contro terremoti, alluvioni e frane.

Nonostante le richieste di proroga e i dubbi sollevati dalle associazioni di categoria, il Governo ha confermato l’entrata in vigore della norma, imponendo alle aziende un nuovo adempimento per tutelarsi dai danni causati da eventi naturali estremi. Tuttavia, molti aspetti restano poco chiari, e le imprese chiedono risposte concrete sulle modalità di applicazione.

La posizione di Confartigianato

A livello locale, il presidente De Zordo ha più volte segnalato le difficoltà che questa misura impone a 51mila imprese trentine e ha ribadito la sua posizione:

L’ennesima tassa sugli imprenditori. Il Governo deve contribuire. Le imprese sono già sotto pressione per il caro bollette, l’aumento dei prezzi e la diminuzione delle commesse. Serve un sostegno pubblico per ammortizzare almeno in parte questo nuovo costo.

Anche a livello nazionale, il presidente di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, ha chiesto una revisione della norma, giudicandola “inapplicabile”.

“Abbiamo chiesto un rinvio per chiarire tutti gli aspetti e creare polizze adeguate alle esigenze delle imprese, ma non siamo stati ascoltati.”

Tanti gli interrogativi, ha spiegato Granelli, che Confartigianato ha subito indicato ma che non sono stati sciolti nel pur lungo tempo intercorso tra l’emanazione della norma primaria e il decreto ministeriale attuativo uscito soltanto il 28 febbraio, a un mese dall’entrata in vigore.

“Ora è urgente trovare soluzioni concrete e realmente utili per coprire questi rischi.”

Confartigianato ha portato il problema sui principali media nazionali (Rainews24, Tg3, quotidiani nazionali), ma al momento il Governo non ha cambiato idea: la norma entrerà in vigore come previsto.

Troppi punti oscuri

Molte questioni restano irrisolte:

  • Danni da precipitazioni intense esclusi dalla copertura, nonostante siano sempre più frequenti;

  • Nessuna mappa dei territori a rischio, con il rischio di polizze arbitrarie e costi ingiustificati.

  • Cosa deve assicurare un piccolo imprenditore con pochi strumenti e senza una sede fissa?

  • Come si gestiscono le assicurazioni per beni in leasing?

  • Chi paga tra proprietario e affittuario degli immobili?

In questa situazione, le imprese non possono nemmeno capire se i prezzi proposti dalle compagnie assicurative siano corretti.

Le sanzioni

Oltre al costo della polizza, c’è un’altra penalizzazione pesante: chi non si assicura non potrà accedere a contributi, agevolazioni o ristori pubblici in caso di calamità.

In questo modo, potrebbero anche crearsi difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari supportati dal Fondo di garanzia delle piccole e medie imprese.

Le richieste di Confartigianato

“Siamo preoccupati e disorientati” – dichiara Granelli – “le polizze coprono i danni, ma non prevengono le cause. Servono interventi concreti per ridurre il rischio e mettere in sicurezza il territorio.”

Per questo, Confartigianato ha chiesto:

  • Un confronto immediato con il Governo per trovare soluzioni praticabili.

  • L’introduzione di una soglia minima: chi possiede beni di modesto valore non dovrebbe essere obbligato a stipulare una polizza.

Il 26 marzo, la Camera ha bocciato un emendamento che avrebbe rinviato di 7 mesi l’obbligo assicurativo. Tuttavia, il Governo ha convocato un incontro con Confartigianato, le altre associazioni imprenditoriali e l’Ania (Associazione delle assicurazioni) per il 31 marzo, proprio all’ultimo giorno utile.

 

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DATA DI PUBBLICAZIONE

27.03.2025

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