Patente a punti: il Presidente De Zordo di nuovo sulla stampa per denunciare la “situazione allucinante”
Da quando si è iniziato a parlare di patenti a punti, la nostra Associazione ha subito evidenziato i limiti della norma e il rischio di non ottenere quanto auspicato, cioè più sicurezza, appesantendo invece in modo iniquo e poco utile le piccole imprese, soprattutto quelle che, per scelta o per dimensioni, non partecipano ad appalti pubblici e quindi non hanno la certificazione SOA.
Un esempio su tutti: una piccola azienda che deve solo sistemare il verde in un cantiere nella fase conclusiva dei lavori deve rispettare la patente a punti, mentre chi ha costruito l’opera non è soggetto alla patente perché ha la Soa.
La politica nazionale ha voluto proseguire senza ascoltare il nostro punto di vista e, come prevedibile, a distanza di qualche mese dall’entrata in vigore della patente a punti, le perplessità che avevamo prefigurato sono diventate un evidente dato di fatto.
Per questo, ancora una volta, il Presidente De Zordo è intervenuto sulla stampa per ribadire le motivazioni della contrarietà alla patente a punti così come è oggi concepita ed esprimere il diffuso malcontento delle imprese: uno strumento che non solo non migliora la sicurezza, ma penalizza le piccole imprese.
Come avevamo suggerito, sarebbe stato quanto meno indispensabile prevedere un’introduzione più progressiva, in modo che l’imprenditore avesse un tempo più ampio per adeguarsi.
Invece, mossa dall’impeto di mostrare azioni concrete in risposta ai gravi incidenti sul lavoro avvenuti sul territorio nazionali, la politica ha scelto di improvvisare sulle spalle degli imprenditori. Così dobbiamo assecondare queste iniziative oltre a dovere fare quadrare il bilancio.
Senza mezzi termini il nostro Presidente ha definito la situazione allucinante.
Doveva essere un passo avanti per la sicurezza, invece è diventato un ostacolo. Le aziende brancolano nel buio su come funzionino accumulo e decurtazione dei punti. Inoltre, il sistema rischia di creare disparità di trattamento in caso di incidenti gravi, andando a colpire solo le imprese prive di SOA. La sicurezza nei cantieri è una priorità per gli artigiani, ma deve essere affrontata con strumenti concreti, non con misure punitive. Serve un cambio di prospettiva: la sicurezza deve essere parte di uno stile di vita, dentro e fuori dal cantiere, e non un’ulteriore complicazione burocratica per chi lavora ogni giorno con professionalità.
Sappiamo che non è realistico attenderci un passo indietro da parte del Governo, sarebbe un autogol, ma continueremo a denunciare gli effetti contorti di una norma nata in tutta i fretta, senza considerarne gli impatti sulle piccole imprese.