Rifiuti da autoriparazione: obblighi

Tra gli articoli del decreto legge vi è un passaggio che riguarda le imprese di autoriparazione, relativo alla destinazione dei rifiuti. Quali sono le categorie coinvolte? Le attività di autoriparazione sono regolamentate dalla Legge 122/1992, che definisce l’attività di autoriparazione" come l'attività di manutenzione e di riparazione dei veicoli e dei complessi di veicoli a motore, ivi compresi i ciclomotori, macchine agricole, rimorchi e carrelli, adibiti al trasporto su strada di persone e di cose. Esso riguarda tutte le aziende artigiane dei settori meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto, gommista. Quali sono gli obblighi per le categorie coinvolte? In sintesi, il decreto legge stabilisce che l’autoriparatore dovrà gestire i rifiuti prodotti dalla propria attività conferendoli,
ove ciò sia tecnicamente fattibile, ad un autodemolitore autorizzato secondo una delle seguenti modalità:
  1. trasportandoli direttamente ai centri di raccolta sopra definiti (autodemolitori) previa iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali utilizzando il regime del contro proprio (d.lgs. 152/06, art. 212 comma 8) accompagnandoli con formulario di trasporto rifiuti;
  2. affidandoli ad un trasportatore autorizzato assicurandosi tramite formulario di trasporto che questi a sua volta li destini ai suddetti
    centri autorizzati. Restano ferme le modalità con le quali si gestiscono i rifiuti da destinare ai Consorzi (olii e batterie esausti rispettivamente con i sistemi organizzati da COOU e COBAT).

DATA DI PUBBLICAZIONE

19.10.2009

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