Segatta: “Parole di Giorgetti lontane dalla realtà”

Hanno sollevato più di qualche perplessità le parole del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che nella giornata di ieri, 6 giugno, è stato ospite al Festival dell’Economia di Trento. Il Ministro, intervenuto rispetto al tema delle piccole e medie imprese, ha infatti parlato di un “modello da ripensare“, dinamica che tuttavia non ha lasciato indifferenti i rappresentanti proprio di questa specifica (nonchè numerosissima) tipologia di aziende.

Piccolo è bello ma fino a un certo punto – ha spiegato lo stesso Giorgetti, – perché per la ricerca e il trasferimento tecnologico non aiuta e non aiuta neppure ad aprirsi a mercati internazionali. Per questo – ha annunciato il ministro leghista – nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sono previsti progetti di trasferimento tecnologico e apertura ai mercati internazionali ma è indubbio che le sfide che ci vengono proposte impongono un ripensamento del modello, anche di carattere fiscale, per favorire l’accorpamento e le fusioni, anche se non si può obbligare“.

Non si è fatta attendere la replica di Confartigianato Imprese Nazionale, ed in particolar modo dal presidente Marco Granelli, il quale ha spiegato: “Si tratta del solito, falso problema. Ha poco senso prendersela con le piccole imprese: i problemi dell’Italia stanno altrove. E’ senza dubbio più utile per tutti correggere errate percezioni sul nostro sistema produttivo e migliorare, finalmente e davvero, le condizioni nelle quali gli imprenditori svolgono la propria attività, senza costringerli a crescere per forza. Tutto questo per dire che bisogna cambiare il Paese, non la ‘taglia’ delle imprese: è quasi banale ricordare il fardello di tasse e di burocrazia oppure le condizioni delle infrastrutture materiali e immateriali che, troppo spesso, deprimono i migliori entusiasmi degli imprenditori, piccoli o grandi che siano“.

 

Segatta: “Parole di Giorgetti lontane dalla realtà”

Il presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino, Marco Segatta, ha voluto spiegare come quella del Ministro Giorgetti sia stata un’affermazione contraria rispetto a quanto dimostrano i dati del nostro Paese:

Una presa di posizione che non si può condividere semplicemente perché lontana da quella che è la realtà. In occasione dell’ultima giornata del Festival dell’Economia il ministro del Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha espresso il seguente concetto: “Piccolo è bello ma fino ad un certo punto perché per la ricerca e il trasferimento tecnologico non aiuta e non aiuta neppure ad aprirsi mercati internazionali”. I dati di fatto raccontano invece tutta un’altra storia. Si può essere grandi imprenditori, in termini di creatività, lungimiranza, capacità manageriale, flessibilità, anche con un’azienda di 2 dipendenti. In questo senso condivido appieno alcuni concetti espressi recentemente dal nostro Presidente nazionale Marco Granelli.

Del resto, se siamo il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda, dal legno-arredo alla meccanica, lo dobbiamo proprio ai 4,2 milioni di piccole imprese che rappresentano il 99% di tutte le aziende d’Italia e danno lavoro al 65% degli addetti. Il problema del Paese non sono i piccoli imprenditori ma l’ambiente che li circonda. Ciò che deve cambiare non è la ‘taglia’ aziendale, ma le condizioni di un habitat nazionale poco favorevole all’iniziativa economica, sia essa micro, piccola, media o grande. Si può diventare grandi rimanendo piccoli. È il mercato che decide e premia la dimensione giusta per competere.

Oggi, si può essere competitivi nel mondo sfruttando i fattori abilitanti che l’innovazione mette a disposizione. Come è avvenuto durante la pandemia quando le piccole imprese hanno investito in tecnologie digitali per diversificare e vendere on line i propri prodotti. Quanto poi alla presunta debolezza dei nostri piccoli imprenditori sul fronte dell’export la verità è un’altra. Basta guardare i numeri del nostro commercio estero: mostrano che artigiani, micro e piccoli imprenditori, senza ricevere alcun sussidio dallo Stato, sono artefici dell’eccellenza manifatturiera di prodotti fatti davvero in Italia e che nel 2019 ne hanno esportato per un valore di quasi 132 miliardi con una crescita del 3,6% rispetto ai dodici mesi precedenti. Possono essere altrettanto orgogliose quelle aziende che mettono il marchio made in Italy su prodotti fatti realizzare all’estero? Siamo proprio sicuri che, in questo modo, generino valore e occupazione per il nostro Paese?”.

 

 

Leggi il resto dell’intervento del Ministro Giorgetti sul sito della Provincia Autonoma di Trento: clicca qui

DATA DI PUBBLICAZIONE

07.06.2021

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