Segatta: “Rafforziamo l’export creando consorzi di imprese”

Andare oltre l’epoca del Superbonus, concentrarsi sulla manodopera giovane e sulla scuola, ma soprattutto ragionare su ampi orizzonti per le aziende, rafforzando l’export “Creando consorzi di imprese“: questa la visione del presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, Marco Segatta, prossimo ormai a cedere il timone della rappresentanza dopo i due mandati alla guida dell’artigianato provinciale.

Recentemente intervistato dal quotidiano locale Il T, Segatta ha fatto un bilancio di questi anni al vertice dell’Associazione:

Ho messo tutto il mio impegno, insieme a tutta la giunta e all’associazione. A maggior ragione considerando ciò che abbiamo passato nell’ultimo quadriennio, tra Vaia, pandemia, bolla dei costi energetici, caro materiali e tassi d’interesse. Tutto sommato, il mondo dell’artigianato ne è uscito indenne, senza troppi contraccolpi sul numero di addetti e di imprese. Certo, abbiamo vissuto in emergenza e alcuni discorsi di prospettiva sono stati avviati in un secondo momento“.

 

Il presidente si è poi dedicato anche al tema della manodopera e del ricambio generazionale:

Il ricambio generazionale è uno dei grandi temi che affrontiamo. Non dimentichiamoci che l’età media dei titolari artigiani è superiore a 50 anni. In tutti i settori ci poniamo l’obiettivo di coinvolgere i giovani. Ci sono due obiettivi: nel breve periodo dobbiamo lavorare sull’attrattività, anche da fuori provincia, dando risposte sull’abitare. La legge provinciale che permette di trasformare gli alberghi dismessi in foresterie per i lavoratori va nella giusta direzione. Nel medio lungo periodo dobbiamo lavorare sulla formazione, al fianco delle scuole. Altro tema da affrontare è quello della denatalità: la politica deve fare scelte a supporto delle famiglie.

 

Infine, un accenno alla possibilità, per le imprese, di creare dei consorzi per rendere più solida la rete e la sinergia, approcciando così in un modo più forte e strutturato il mercato estero:

Imprese dello stesso settore, con produzioni simili, potrebbero suddividersi il lavoro per affrontare con più agio i mercati esteri. In questo modo riuscirebbero a rispondere a ordinativi su scale maggiori. L’idea risale a quando qualche anno fa un artigiano del rame mi disse di essersi consorziato con altri due imprenditori per rispondere alle richieste in arrivo dall’estero. Lo stesso potrebbero fare produttori di finestre, mobili o altri prodotti artigiani. Come associazione vorremmo rendere queste esperienze meno estemporanee, ma creare consorzi veri e propri.

 

Qui trovi l’intervista completa al presidente Segatta, realizzata dalla giornalista de Il T Margherita Montanari:

DATA DI PUBBLICAZIONE

23.04.2024

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