Sicurezza sul lavoro, De Zordo: “Agire a livello culturale”
Si è parlato di sicurezza sul lavoro durante il convegno dell’Ordine dei Periti industriali, tenutosi ieri pomeriggio 20 novembre presso il Palazzo della Regione di Trento. Un argomento toccato anche con una testimonianza diretta, quella di Renato Gasperi, membro di Anmil (associazione Nazionale Mutilati e invalidi del lavoro), che nel 1985 cadde da dieci metri restando invalido al 65% e impossibilitato quindi a proseguire con il proprio lavoro.
Presenti all’incontro anche gli studenti dell’istituto tecnico Pilati di Cles che hanno raccontato le rispettive esperienze durante l’alternanza scuola-lavoro: testimonianze concrete di qualche disattenzione o passaggio superficiale ancora presente in diverse aziende, fatti che hanno riacceso i riflettori sul tema della sicurezza anche e soprattutto alla luce dei dati di quest’anno. Nei primi nove mesi del 2024 i morti per incidenti sul lavoro sono stati 11, contro gli 8 nello periodo del 2023.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, Andrea De Zordo, che fin dal proprio insediamento ha ribadito più volte la necessità di pensare alla sicurezza sul lavoro come stile di vita.
Il tema della distrazione è ancora oggi attuale e molto presente. Molte volte a causare gli incidenti è, per esempio, l’utilizzo dei telefonini sul posto di lavoro. Bisogna quindi agire a livello culturale, già dalle scuole, per far capire a ragazze e ragazzi quali siano i giusti comportamenti da attuare per ridurre al minimo il rischio di incidenti. La differenza, in questo senso, si fa con l’attenzione. Nonostante i dati, penso che negli ultimi anni sia radicalmente cambiato il modo di vivere il cantiere.
È vero che i datori di lavoro sono obbligati a fare formazione ai propri dipendenti, ma in primis deve esserci responsabilità da parte dei lavoratori stessi. E come detto, vedo ancora operai che guardano il telefonino mentre manovrano i macchinari.