Situazione delle imprese artigiane in Valsugana: l’intervista al Presidente territoriale Debortoli

In un’intervista riportata oggi sul quotidiano “IlT”, il vicePresidente vicario dell’Associazione e Presidente della sede territoriale dell’Alta Valsugana, Stefano Debortoli, illustra la situazione nella quale si trova attualmente l’artigianato del territorio che rappresenta.

I due anni di Covid sono stati uno choc per il mondo dell’artigianato. Poi la ripresa. Nell’edilizia il boom del bonus 110%, anche se la cessione del credito ora è un grosso ostacolo. le banche non si fidano. Ora la crisi energetica.

Al Presidente Debortoli viene poi chiesto in quale stato di salute siano le imprese artigiane dell’Alta Valsugana «Diciamo che il ricambio generazionale e la partecipazione sono una bella sfida ma anche un problema da risolvere. Il calo di iscritti è leggero, ma costante. E poi c’è il tema della dimensione aziendale. Anche noi – che eravamo una positiva anomalia, come tutto il Trentino – vediamo che le microaziende soffrono. A livello europeo le microaziende si stanno riducendo progressivamente, ma si perde un patrimonio di competenze».

Stefano Debortoli, VicePresidente vicario dell’Associazione e Presidente della sede territoriale dell’Alta Valsugana

Debortoli continua parlando dei settori più rappresentati in Alta Valsugana, ovvero la filiera dell’edilizia, che, includendo serramentisti e carpentieri, rappresenta il 60% degli iscritti. Seguono gli autotrasportatori.

 

I temi più caldi: mancanza di manodopera e caro energia

Non poteva mancare un approfondimento su due dei temi che maggiormente stanno preoccupando le nostre imprese: la mancanza di manodopera e il caro energia.

Sul primo aspetto, Debortoli risponde:

Caspita se c’è lavoro! Dai nostri artigiani il reddito di cittadinanza – non fatico a nasconderlo – è visto malissimo. Il ricambio generazionale è difficile. La mia generazione aveva più fame dei giovani di oggi. Io non ho vissuto la povertà degli anni Cinquanta, ma il benessere degli anni Ottanta. Eppure, avevo fame. Mi rivedo negli extracomunitari che fanno gli artigiani ora qui in Trentino e in Alta Valsugana. Bravi e impegnati.

In tema di caro energia, evidenzia come i più colpiti siano i nostri artigiani panificatori, che non possono aumentare proporzionalmente il prezzo del pane e le falegnamerie che necessitano di macchinari energivori, sempre accesi.

 

Le imprese della Valsugana

Infine, Debortoli fa un approfondimento sulle caratteristiche delle imprese che operano in Alta Valsugana, descrivendo il contesto variegato, che vede nel Perginese e nella Bassa Valsugana una forte presenza di imprese dell’edilizia, mentre il Pinetano, i territori dei laghi, la Vigolana e Lavarone hanno una più spiccata vocazione turistica. Il rammarico è invece per la Val dei Mocheni, dove la denatalità si fa sentire e l’artigianato è meno diffuso. Emblematico il Comune di Palù, dove non c’è nemmeno un artigiano su 160 abitanti.

In generale, sul territorio negli ultimi anni si è assistito ad un boom di birrifici artigianali e ad una crescita degli informatici e delle imprese che si occupano di domotica, mentre sono spariti i calzolai e i sarti resistono solo se fanno moda e i fotografi stanno soffrendo.

 

Alla domanda del giornalista, che chiede chi è un artigiano, il numero uno della Valsugana risponde:

Qualcuno che con mani, cuore e testa rende bello ciò che ti è utile.

Intervista di Daniele Benfanti, pubblicata il 14/11/22 sul quotidiano “IlT”.

DATA DI PUBBLICAZIONE

14.11.2022

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