Transizione 5.0, il Presidente De Zordo rilancia l’allarme: “Fare impresa sta diventando sempre più complicato”
A rischio oltre 200 milioni di euro in Trentino. Gli artigiani: “Servono regole chiare e certezze sui fondi”
L’incertezza che circonda Transizione 5.0 continua a frenare gli investimenti delle imprese, in Trentino come nel resto del Paese. Una situazione che come Confartigianato segnaliamo da mesi, sia a livello territoriale sia nazionale, e che oggi torna con forza al centro del dibattito dopo il ridimensionamento delle risorse disponibili e le notizie contrastanti emerse nell’ambito della Legge di Bilancio.
Già a novembre avevamo più volte richiamato l’attenzione sulle criticità della misura, denunciando ritardi, complessità burocratiche e l’assenza di certezze per le imprese che avevano deciso di investire in innovazione e digitalizzazione.
Qui le news pubblicate a novembre👉 De Zordo a “Filo Diretto”: salari, casa e Transizione 5.0 al centro del dibattito; Legge di bilancio 2026: stop alle compensazioni fiscali
A distanza di settimane, quelle preoccupazioni non solo restano, ma si rafforzano: l’incertezza perdura e rischia di tradursi in un blocco concreto degli investimenti.
Gli artigiani trentini in prima linea: investimenti pronti, ma fermi
In Trentino il ridimensionamento delle risorse destinate a Transizione 5.0 rischia di colpire duramente il nostro sistema artigiano. Dei circa 12mila artigiani della provincia, molti avevano guardato con interesse agli incentivi per l’acquisto di macchinari innovativi, per la digitalizzazione dei processi produttivi e per il miglioramento dell’efficienza energetica. Le domande presentate sono state alcune centinaia, con investimenti che complessivamente potrebbero avvicinarsi ai 100 milioni di euro.
«Parliamo con imprenditori che hanno investimenti importanti pronti a partire, ma che non sanno quando e se potranno concretizzarli», spiega il nostro presidente, Andrea De Zordo. «Senza certezze, le aziende si fermano».
Molte imprese artigiane avevano già utilizzato con successo gli incentivi di Industria 4.0. Con il passaggio a Transizione 5.0, però, il quadro si è fatto più complesso e meno leggibile.
Regole che cambiano in corsa e più burocrazia
Il problema non riguarda solo il taglio dei fondi – a livello nazionale passati da 6,4 miliardi a 2,6 – ma anche il funzionamento della misura. Transizione 5.0 si basa su un credito d’imposta, cioè uno sconto sulle tasse future per chi investe, ma con vincoli più stringenti rispetto al passato.
«Il meccanismo è più gravoso ed è stato modificato in corso d’opera – sottolinea De Zordo –. Questo penalizza investimenti che potrebbero aiutare le imprese anche a far fronte alla carenza di manodopera. Inoltre, non è possibile compensare i crediti fiscali con i versamenti a Inps e Inail».
A rendere ancora più evidente l’impatto dell’incertezza sulle imprese è l’effetto diretto sulle scelte di chi investe: «L’imprenditore pianifica, investe, si indebita e poi rischia di ritrovarsi col cerino in mano senza aiuti. Questa è la vera tragedia. La 5.0, come la 4.0, è stata modificata più volte: fare impresa sta diventando sempre più complicato».
Un problema segnalato da tempo
Come Confartigianato Trentino avevamo già lanciato l’allarme nei mesi scorsi. Oggi, però, la situazione appare ancora più critica. Il taglio delle risorse ha lasciato centinaia di domande in lista d’attesa anche in Trentino, presentate sia da imprese artigiane sia industriali.
Le aziende rimaste escluse dovranno ripresentare la domanda con un nuovo meccanismo a partire dal prossimo anno. Nel complesso, in provincia sono a rischio investimenti per oltre 200 milioni di euro, risorse che avrebbero potuto contribuire a compensare la contrazione del 4% registrata nell’ultimo anno, come rilevato dall’Ufficio studi della Camera di Commercio.
Dal territorio a Roma: l’allarme condiviso da Confartigianato
Le criticità che segnaliamo a livello territoriale trovano piena conferma anche nelle prese di posizione di Confartigianato nazionale. L’associazione denuncia informazioni contraddittorie sul futuro di Transizione 5.0 all’interno della Legge di Bilancio. Confartigianato: “Allarme imprese per incertezza sul futuro di Transizione 5.0” – Confartigianato Imprese
In particolare, desta forte preoccupazione l’incertezza sul rifinanziamento dell’overbooking, cioè la copertura delle domande ammissibili presentate entro il 27 novembre, inizialmente considerate garantite ( Per Transizione 5.0 e 4.0 domande fino al 27 novembre)
Il rischio è quello di alimentare sfiducia tra le imprese che hanno fatto legittimo affidamento sulle misure annunciate, compromettendo un percorso strategico di innovazione e digitalizzazione.
Meno incentivi green e dubbi su Transizione 4.0
Confartigianato segnala inoltre l’assenza di certezze sul finanziamento del credito d’imposta Transizione 4.0 per le domande presentate entro il 31 dicembre 2025 e la soppressione delle super maggiorazioni “green”, cioè gli incentivi aggiuntivi per gli investimenti più sostenibili, nonostante l’estensione di Transizione 5.0 fino al 2028.
Una scelta che rischia di ridurre l’attrattività della misura e di penalizzare investimenti in sostenibilità e tecnologia.