Turismo e artigianato, Boninsegna: “Creiamo valore e difendiamo le terre alte”
Si è discusso di turismo e dei suoi benefici lo scorso 21 novembre alla tavola rotonda presso la cantina sociale di La Vis e Valle di Cembra, momento di confronto al quale ha preso parte, tra gli altri, anche il presidente territoriale del Primiero della nostra Associazione Artigiani, Alberto Boninsegna.
Alla discussione hanno partecipato inoltre l’assessore provinciale Achille Spinelli, poi Lorenzo Delladio, presidente di Confindustria Trento e Germano Preghenella, vicepresidente della Federazione trentina della cooperazione e presidente di CLA.
In un contesto come quello trentino, ha spiegato Boninsegna, l’artigianato ricopre un ruolo fondamentale nelle cosiddette “terre alte” e trova nel turismo un settore altrettanto importante per le proprie attività. Il presidente del Primiero ha poi aggiunto:
L’artigianato montano, radicato nelle tradizioni locali, è un patrimonio culturale che contrasta lo spopolamento creando lavoro. Nelle aree montane un lavoratore su dieci opera nell’artigianato, contribuendo insieme ad agricoltura, allevamento, commercio e industria a generare valore turistico. I prodotti artigianali sono molto apprezzati dai turisti, sia come souvenir autentici sia per il servizio fornito alle seconde case. Gli artigiani promuovono un’economia circolare, rispettano criteri ambientali e mantengono il territorio. Il settore del legno in Trentino è un esempio di filiera corta: dalle segherie tradizionali si è evoluto verso prodotti di design e case prefabbricate ed efficienti. Tuttavia, il settore forestale soffre dopo Vaia e il bostrico: la capacità di lavorazione supera la disponibilità di legname, portando le aziende a cercare lavoro fuori provincia o collaborare con consorzi locali per servizi forestali e nuove piantumazioni.
Boninsegna (al centro) durante la tavola rotonda
sul tema del turismo
Sono diverse però le sfide per il futuro e le criticità segnalate da Boninsegna. L’artigianato di montagna affronta infatti temi significativi, tra cui la concorrenza dei prodotti industriali e la difficoltà di trasmettere i saperi artigianali alle nuove generazioni. Per competere, è fondamentale valorizzare il marchio “Artigianato di Montagna”, evidenziando unicità, sostenibilità ed eticità dei prodotti, qualità sempre più richieste dai clienti del futuro. Tuttavia, il settore soffre per la carenza di giovani, causata da ostacoli come costi elevati, accesso al credito limitato e un orientamento scolastico poco mirato, sebbene siano in corso riforme per migliorare la formazione tecnica e promuovere l’apprendistato duale.
Occorre sostenere il passaggio generazionale, le start-up, le produzioni di nicchia e le imprese in aree svantaggiate. La formazione in questo gioca un ruolo cruciale: con oltre 150 corsi e 2000 partecipanti ogni anno, l’artigianato si dimostra pronto a innovare e accettare sfide come l’intelligenza artificiale, aprendo nuove prospettive per il futuro.