Welfare Index PMI 2024: il welfare aziendale come leva strategica per la crescita delle imprese e del Paese.

È stato presentato a Roma il Rapporto Welfare Index PMI 2024, l’ottava edizione del documento che analizza lo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane. All’indagine, promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la partecipazione delle principali Confederazioni italiane (Confartigianato, Confindustria, Confagricoltura, Confprofessioni e Confcommercio), hanno partecipato quest’anno circa 7.000 imprese, un numero più che triplicato rispetto alla prima edizione, rappresentando tutti i settori produttivi, tutte le dimensioni e tutte le regioni d’Italia

Molti i dati emersi dall’indagine fra i quali spicca il fatto che un buon welfare aziendale contribuisce alla produttività e al successo economico. Rappresenta una leva strategica di gestione dell’impresa per il 18% delle PMI e può costituire la base di un nuovo welfare di comunità capace di promuovere la coesione sociale anche al di fuori delle aziende. 

Alla presentazione del Rapporto è intervenuto il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Davide Peli, il quale, intervistato dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Laura Chimenti, ha sottolineato quanto il welfare aziendale possa rappresentare un fattore attrattivo per i giovani:

Stare bene in azienda fa bene all’azienda e rappresenta anche un fattore ‘attrattivo’ nei confronti dei giovani, per i quali la flessibilità, le opportunità di autorealizzazione, l’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, l’equilibrio tra attività professionale e vita privata sono elementi essenziali del rapporto di lavoro. Con il welfare aziendale si migliora la produttività, si ottimizzano le risorse economiche, si incrementa lo spirito di squadra indispensabile ad affrontare le nuove sfide imposte dalla trasformazione del mercato.

Dal rapporto, che si basa su un modello di analisi che copre dieci aree chiave: Previdenza e protezione, Salute e assistenza, Conciliazione vita-lavoro, Sostegno economico ai lavoratori, Sviluppo del capitale umano, Sostegno per educazione e cultura, Diritti, diversità, inclusione, Condizioni lavorative e sicurezza, Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, Welfare di comunità, emerge la maturità raggiunta dal welfare aziendale. Il 75% delle piccole e medie imprese italiane, 3 aziende su 4, ha infatti superato il livello medio di welfare aziendale. Un dato interessante che mostra come le PMI possano configurarsi attori strategici per rinnovare il sistema di welfare del Paese.

L’area più matura, con un tasso di iniziativa del 56,4%, è la conciliazione vita – lavoro. Seguono a breve distanza salute e assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, delle diversità e inclusione sociale, tutte con un tasso superiore al 50%. L’iniziativa delle imprese a sostegno delle famiglie per la cultura e l’educazione dei figli, con il 10% di imprese attive, sta invece muovendo i primi passi.

Una quota significativa della spesa di welfare nel nostro paese è a carico diretto delle famiglie, che sostengono il 22% della spesa sanitaria italiana, il 71% di quella assistenziale per la cura dei figli e degli anziani, il 16% della spesa per l’istruzione. Il welfare aziendale, trasferendo parte di questa spesa dalle famiglie alle imprese e trasformandola da individuale a collettiva, agisce come fattore di efficienza e di equità.

La quota di imprese con aumento di fatturato nel 2023 cresce pressoché linearmente con il livello di welfare aziendale, dal 28,8% di quelle con livello iniziale al 46,5% di quelle con livello molto alto.

Inoltre, di particolare interesse è l’analisi della correlazione tra welfare aziendale e capacità competitiva delle imprese sui mercati internazionali: mediamente la quota di imprese esportatrici è dell’8%, ma passando dal livello iniziale ai livelli più elevati di welfare aziendale la quota quasi triplica, dal 5% al 14,1%.

Il welfare dunque fa bene alle imprese e alle persone, contribuisce alla produttività e al successo economico. Determinanti l’impegno sociale coerente dell’impresa, la diffusione a tutti i livelli di una cultura aziendale orientata alla cura del benessere e alla valorizzazione delle persone, la valorizzazione delle iniziative con la comunicazione e il coinvolgimento dei collaboratori. Una sfida non banale soprattutto per le imprese più piccole. Per sostenere le aziende in questo percorso, l’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino offre consulenza sul welfare e assistenza specializzata, oltre a  corsi specifici in risorse umane e leadership come Il coinvolgimento del personale nelle aziende artigiane.

 

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

25.06.2024

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