8 marzo: l’Italia delle imprenditrici prima nell’Ue per crescita di occupazione

L’Italia delle imprenditrici festeggia l’8 marzo con un tasso di crescita del lavoro indipendente femminile superiore alla media europea: nel 2023 si è attestato al +2% a fronte dell’1,3% dell’Ue e della crescita zero del lavoro autonomo maschile.

Come rileva Confartigianato è la capacità delle donne a trainare il recupero dell’occupazione indipendente con percentuali da record in Emilia Romagna dove il numero di imprenditrici, professioniste e lavoratrici autonome nell’ultimo anno è aumentato del 9%. Seguono la Campania, con una crescita del 6,4%, e la Lombardia con un aumento del 4,7%. E, in valore assoluto, è proprio la Lombardia a conquistare il primato, tra le 233 regioni europee, del maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: 235mila.

In provincia di Trento, come evidenziano i dati del Registro imprese della Camera di Commercio di Trento, il trend non è altrettanto positivo. A fine 2023 le imprese femminili attive erano 8.623 e rappresentavano il 18,5% del totale delle iniziative economiche della provincia (46.539 unità). Un dato in calo rispetto allo scorso anno (-68 imprese attive, pari a -0,8%), che trova spiegazione soprattutto nelle maggiori opportunità lavorative come dipendenti offerte dal territorio e conferma in un tasso di occupazione femminile più alto. Nel corso di un intervento sul tema a Mattino Insieme su Trentino Tv lo scorso 12 febbraio (QUI la news con l’intervista), Claudia Gasperetti, presidente del Movimento Donne Impresa dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino – ha evidenziato il fatto che nonostante le complesse criticità degli ultimi anni le abbiano messe a dura prova, le imprese femminili siano di solito le più resilienti e le ultime a calare.

 

 

Due sono i dati positivi – sottolinea Gasperetti – . L’aumento delle lavoratrici di giovane età che costituiscono più del 20% del totale e la costante crescita delle società di capitale gestite da donne, che dal 2019 a oggi sono aumentate di 201 unità (+13,7%), passando da 1.472 a 1.673. Tra le responsabilità del Comitato da me rappresentato – prosegue –  vi è quella di porre all’attenzione della sfera politica le necessità delle imprenditrici. Tra le urgenze più impellenti si collocano i sostegni volti a facilitare l’accesso al credito. Per le donne, tale accesso è spesso più ostico rispetto agli uomini, poiché le garanzie fornite tendono ad essere inferiori e persiste un diffuso timore da parte delle istituzioni bancarie che le donne possano dover interrompere l’attività imprenditoriale a causa della maternità.

In Provincia di Trento, ha ricordato infine Gasperetti, esiste uno strumento, unico in Italia, denominato Co-manager che permette alle imprenditrici, lavoratrici autonome e libere professioniste che si devono assentare dal lavoro per gravidanza, maternità o crescita dei figli di farsi sostituire da una persona qualificata. (QUI la nostra news con tutte le informazioni ).

Donne Impresa Confartigianato non chiede trattamenti di favore o corsie privilegiate, ma soltanto il rispetto di diritti che troppo spesso rimangono sulla carta.

 

C’è ancora molto da fare – sottolinea la presidente di Donne Impresa Confartigianato, Daniela Biolatto – sia a Bruxelles che a Roma per riconoscere i meriti e le legittime aspettative delle donne. A cominciare da un welfare a misura delle esigenze delle donne come madri, mogli, figlie, lavoratrici.

 

La richiesta rivolta alla politica è dunque quella di ascoltare attentamente le necessità delle imprenditrici e nel fornire risposte concrete e immediate, al fine di consolidare il sostegno all’imprenditoria femminile come uno dei principali pilastri della politica economica nazionale.

DATA DI PUBBLICAZIONE

08.03.2024

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