Autotrasportatori…che sia un buon 2024

Sempre più il settore dei trasporti pesanti è additato come INQUINANTE e come principale fonte di problemi sia dal punto di vista ambientale che di compatibilità con le nostre arterie stradali.

Ma nel turbine di comunicazioni spesso fuorvianti e di politiche forse discutibili, si perde il senso di quello che dovrebbero essere davvero le scelte ambientali e non delle insensate mosse politico – economiche che pesano sulle tasche degli autotrasportatori.

Si, perché si parla di transizione ecologica spinta all’esasperazione dall’Europa, ma con i soldi di chi? L’autotrasporto si vede costretto a sostenere costi che non riuscirà mai a recuperare nell’incertezza dell’instabilità generata dalle scelte politiche, che sempre più non sono ponderate rispetto al mercato ma frutto di chissà quale pensata sterile e di dubbia applicabilità (vedi ad esempio la mobilità elettrica….)

Così i nostri autotrasportatori sono obbligati dalle normative e dal “virtuosismo” delle grandi industrie a dover investire su mezzi meno inquinanti (peraltro, solo sulla carta, come dimostrato dal fallimento del metano GNL!!) per poter mantenere il lavoro.

A nulla valgono i pochi incentivi per l’acquisto di mezzi “ecologici”, visto che il costo di acquisto è notevolmente lievitato rispetto alla trazione tradizionale.

Senza poi contare il deprezzamento immediato che registra il valore del mezzo usato che non monetizza nulla in fase di rivendita.

Quindi perché questo accanimento sul settore dell’autotrasporto, che, a conti fatti, è un insostituibile motore del nostro Paese? Perché la politica europea – e nazionale -, sempre più distaccata dalla realtà, continua a mettere in crisi il già precario equilibrio che permette la circolazione delle merci?  Perché non si capisce che accanirsi sull’autotrasporto significa aumentare sensibilmente i costi e quindi colpire il consumatore finale e alzare l’inflazione?

Permettetemi una considerazione, avallata da alcuni dati, a sostegno della perplessità relativa alle strategie politiche europee e di conseguenza nazionali.

  • Nel 2022 la Cina ha aumentato l’inquinamento del +4,2%, mentre nel 2023 del +4,7%.
  • Il consumo di petrolio, nel 2022, è salito del +5,5%, il carburante del +3,6% e il gas di +1,4%.
  • L’Unione Europea produce solo il 7,3% delle emissioni globali e di quel 7,3% l’intero sistema dei trasporti è responsabile solo per ¼, ovvero dell’1,825 % globale.

Tuttavia, siamo il settore più bersagliato dalle politiche ambientali quando siamo responsabili solo del 1,8 % delle emissioni globali, quando Cina ed India inquinano 20 volte tanto senza nessun controllo!!

Mentre l’Europa deve abbassare l’inquinamento, solo Pechino nel 2022 ha concesso permessi per 106 Gigawatt di capacità in 82 siti, cioè il quadruplo della capacità approvata nel 2021, ed è pari all’apertura di due centrali a carbone a settimana.   Mai come nel 2023 il consumo di carbone per la produzione di energia elettrica è stato così elevato.

Mentre noi dell’Unione Europea, con queste politiche eco-vestite, regaliamo a Paesi non propriamente responsabili interi settori commerciali per poi andare a comprare beni da quegli stessi Paesi che li realizzano senza alcun rispetto ambientale e di sfruttamento del lavoro umano.

Sull’altare della transizione ecologica stiamo ad esempio sacrificando l’industria dell’automobile, senza capire che così diventeremo una succursale della Cina, da cui già oggi dipendiamo per le batterie e le terre rare il cui consumo sta aumentando a dismisura creando fonti di inquinamento incalcolabili e peggio del petrolio. Non accenno nemmeno al problema dello smaltimento, perché sarebbe un ulteriore dimostrazione dell’insostenibilità del sistema.

E la transizione ecologia imposta dai politici europei la addebitano direttamente ai consumatori e all’autotrasporto.

Gli unici Stati che hanno messo al bando i motori a scoppio per il 2035 sono quelli dell’Unione Europea e della California. Finchè in Europa si cerca di salvaguardare l’ambiente e nel resto del mondo si continua a bruciare combustibili fossili, il nostro sforzo viene azzerato.

Stiamo facendo l’ennesimo passo verso la desertificazione industriale e l’impoverimento delle nostre aziende.

Mentre noi ci preoccupiamo delle nostre emissioni, Pechino è sull’onda dell’accelerazione e nel 2024 raggiungerà il suo picco.

Abbiamo bisogno di confrontarci con la realtà, di rivalutare le politiche ambientali analizzando i processi dell’intero ciclo di produzione e utilizzo a livello mondale e non solo pensando al nostro orticello.
Abbiamo bisogno che la scienza supporti la vera transizione ecologica, come sta facendo con nuovi carburanti, investendo nell’idrogeno e incentivando la microproduzione di energia.
Abbiamo bisogno di una politica lungimirante e non “condizionata” da grandi colossi che ci indottrinano su quello che fa comodo a loro anzichè sul vero obiettivo.

La transizione ecologica deve essere concretamente sostenibile dal mercato e dalle nostre aziende di autotrasporto e deve avvenire con tempi coerenti con l’adeguamento delle infrastrutture. Altrimenti è destinata inevitabilmente a fallire.

L’urgenza e le scelte non ben misurate dettate dai regolatori europei non possono che spostare il focus del problema creando al contempo danni economici che sono davvero ingenti.

Auspico che nel 2024 si introducano manovre correttive a queste politiche che alimentano la “disinformazione” e mi auguro che per il settore dell’autotrasporto si possa riconsiderare un percorso diverso per la sostenibilità della mobilità delle merci.

Imparare a rispettare il lavoro di chi guida un camion, significa valorizzare una risorsa indispensabile per la vita quotidiana di tutti, significa sostenere un tassello importante della nostra economia, significa estraniarsi dal pregiudizio che rappresenti solo un problema per la viabilità.

Un augurio a tutti color che operano nelle aziende dell’autotrasporto e che, nonostante le infinite problematiche sempre più pressanti a cui sono sottoposti, continuano a garantire alla collettività un servizio essenziale.

Buona strada a tutti e buon 2024.

Roberto Bellini

Presidente categoria autotrasporto
Associazione Artigiani – Confartigianato Trentino

DATA DI PUBBLICAZIONE

02.01.2024

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