Covid e autotrasporto: caos al Brennero

Le nuove misure anti-Covid imposte dalla Germania nei confronti del Tirolo austriaco e della Repubblica Ceca, e da questi Stati ribaltate immediatamente sulle nazioni confinanti, creano il caos nel trasporto stradale nella rotta commerciale fondamentale che attraverso il Brennero collega l’Italia al nord Europa.

Un momento del controllo degli autotrasportatori al Brennero

Bellini, Pellegrini e Gottardi: “Misure incomprensibili e assurde, contrarie all’UE

La scelta autonomamente assunta dalla Germania e dall’Austria di non esentare i conducenti di camion dai nuovi requisiti di test Covid determina una situazione di caos e aggrava pesantemente il lavoro degli autisti impegnati nei trasporti internazionali.

Previsto l’obbligo di test antigenici rapidi che sono accettati se effettuati nelle 48 ore precedenti il passaggio delle frontiere e costituiscono un onere pesante per chi vive una professione dinamica senza la certezza di potersi rivolgere ad un laboratorio autorizzato come espressamente richiesto.

È clamorosa – afferma il Presidente degli Autotrasportatori Artigiani Roberto Bellini, di concerto con i Presidenti Pellegrini e Gottardi di Fai-Conftrasporto e Confindustria – la contraddizione tra quanto deciso dai singoli Stati membri e le raccomandazioni che la Commissaria Valean, solo qualche giorno fa, ha espresso con una lettera indirizzata a tutti i Ministri dei Paesi membri della UE. Le nuove incomprensibili misure adottate sono totalmente in contrasto con quanto afferma l’Unione europea che ha introdotto le cosiddette Green Lanes, ovvero corsie facilitate per i veicoli ed i lavoratori dei trasporti alle frontiere allo scopo di non deprimere l’economia e consentire di poter contare su un flusso ininterrotto di prodotti alimentari, farmaci e merci essenziali per la produzione”.

Peraltro il tasso di positività relativamente basso (0,3%) derivante dai sistematici test effettuati dai camionisti testimonia che il personale addetto al trasporto merci è abbastanza sicuro perché non tende a mescolarsi con la popolazione locale mentre transita in un Paese; è la dimostrazione che le imprese di trasporto su strada e i conducenti rispettano le norme sanitarie applicabili.
Inoltre, le misure temporanee eccezionali, quali deroghe ed esenzioni, contribuiscono a mantenere i lavoratori lontani da potenziali fonti del virus.

Le assurde decisioni assunte da Germania ed Austria – denunciano i tre Presidenti che rappresentano l’intero comparto dell’autotrasporto merci, – rischiano di bloccare la catena di approvvigionamento dell’intero Centro Europa e finiscono per introdurre nuovi e pesanti disagi per una categoria di lavoratori che assicura quotidianamente i rifornimenti vitali per le industrie ed i cittadini di tutta Europa”.

Le fabbriche in tutta l’UE sono ora a rischio, comprese le industrie tedesche chiave che dipendono da catene di fornitura multinazionali, come il settore automobilistico che vede proprio l’Italia quale fornitore strategico. Altrettanto si può dire dei supermercati, che dovranno necessariamente fare a meno delle derrate alimentari che ogni giorno oltre 7000 camion portano dall’Italia in tutto il Centro Europa.

Da non trascurare anche il fattore umano che vede centinaia di autisti bloccati lungo l’autostrada o in parcheggi improvvisati senza servizi igienici e senza la possibilità di consumare un piatto caldo, visto che il blocco austriaco è avvenuto a cavallo della notte di domenica, prendendo alla sprovvista l’organizzazione dei vari trasporti obbligati a passare dal valico del Brennero.

Per l’Italia tutto ciò si aggiunge alle inaccettabili misure che già l’Austria ha introdotto da mesi con divieti di circolazione che vanno contro qualsiasi normativa europea e che si trasformano unicamente in armi di concorrenza sleale per favorire l’autotrasporto degli Stati che detengono una posizione chiave a cavallo delle Alpi.

Invito quindi il presidente della Commissione Von der Leyen, la Commissaria Valean e il Parlamento Europeo a difendere la libera circolazione delle merci – chiosano in maniera unanime i rappresentanti degli autotrasportatori trentini, – ostacolata da questa emergenza che rappresenta anche un’urgente questione su cui Unatras chiederà da subito l’intervento del neo Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini“.

Tantissimi i camionisti in coda per effettuare il test anti-Covid

Tanti disagi, code di 40 chilometri

Intanto però, il sistema di controlli anti-Covid è cominciato, come vi avevamo anticipato in una nostra precedente news.
Nonostante l’istituzione di altri punti di controllo presso diverse sedi autostradali (ad esempio Verona Nord ed Affi), nella sola giornata dello scorso lunedì 15 febbraio sono stati riscontrati ben 40 chilometri di code, tra Bressanone ed il passo del Brennero.

Una panoramica ricostruita anche dai quotidiani locali (leggi Obbligo di test covid, traffico in tilt verso l’Austria e polemiche: per i tir 40 chilometri di coda. Punti di controllo in A22 anche a Verona nord del giornale l’Adige e Test Covid in Austria: grande imbuto al confine. Lunghe code e la rabbia degli autotrasportatori del giornale Trentino) e nazionali (leggi Brennero, l’Austria impone tamponi anti Covid ai camionisti: 40 chilometri di coda del Corriere della Sera), ma che non ha lasciato indifferente nemmeno il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il quale ha provveduto immediatamente a contattare il nuovo Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini.
Si tratta di una situazione preoccupante – ha spiegato Fugatti. – Un blocco unilaterale che ci preoccupa molto“.

Code chilometriche al Brennero per i test anti-Covid

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DATA DI PUBBLICAZIONE

17.02.2021

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REFERENTE

Andrea de Matthaeis
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