Il presidente De Zordo a RTTR per parlare di lavoro, sicurezza e scuola

Nella serata di ieri, 2 maggio, il neo-eletto presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, Andrea De Zordo, ha partecipato alla trasmissione Trentino in diretta dell’emittente televisiva locale RTTR.

Un’occasione di confronto alla quale hanno preso parte anche i sindacati trentini ed in particolare Maurizio Zabbeni (segretario organizzativo della Cgil), Michele Bezzi (segretario della Cisl) e Walter Alotti (portavoce della Uil), ma anche Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento.

 

Tante le tematiche trattate durante la trasmissione, a cominciare dagli infortuni sul lavoro, argomento rispetto al quale De Zordo si è detto convinto della necessità di un lavoro sulla cultura della sicurezza e della prevenzione:

Logico che si debba partire da questi elementi, considerando però che l’imprevedibile è sempre in agguato. Ci troviamo quindi in situazioni che difficilmente si possono evitare: lavorare perciò sui corsi, sulla prevenzione e con i giusti dispositivi di protezione individuale è fondamentale. Devono essere parte integrante dell’iter formativo dei nostri ragazzi. Inoltre nel mondo dell’artigianato i dipendenti sono quasi un ampliamento delle famiglie, quindi nel momento in cui si verifica un incidente è come se quest’ultimo toccasse un nostro caro. Il datore di lavoro spesso è perciò fisicamente presente in cantiere e lavora al meglio per evitare il pericolo e garantire l’integrità del lavoratore, permettendogli di lavorare nel modo più semplice possibile.

Altro tema rilevante – e strettamente collegato alla sicurezza sul luogo di lavoro – è stato quello della patente a punti. Rispetto a quest’ultima il presidente degli artigiani trentini è stato chiaro: “Le aziende virtuose vanno premiate, quelle che non lo sono devono invece essere chiuse. Ne va dell’immagine dei lavoratori. Ma la norma, così come è stata pensata ora, è insostenibile“.

Problemi legati anche (e soprattutto) alla burocrazia, ma oltre a ciò il provvedimento presenta anche altri elementi di difficile comprensione, soprattutto per gli addetti ai lavori oltre che per la rappresentanza artigiana:

Il modo in cui è stata costruita la norma è una tragedia. Si va ad aggiungere altra burocrazia alle aziende e questo, considerata soprattutto la dimensione media delle nostre, costringe gli artigiani a rincorrerla anziché permettergli di lavorare. Bisogna intervenire a monte, premiando quando serve ma non con un sistema basato solo su sanzioni che non vengono nemmeno applicate in modo chiaro e preciso. Per esempio, perchè la SOA mette al riparo dalla patente? Non è altro che un certificato che identifica la storia lavorativa dell’azienda ma non ne qualifica la capacità di prevenire gli infortuni.

 

Il dibattito si è poi spostato sul tema della manodopera, rispetto al quale De Zordo non ha nascosto le proprie preoccupazioni rilanciando però la necessità di interventi sulle scuole:

Siamo in seria difficoltà perchè mantenere l’occupazione attuale sarà, in futuro, sempre più difficile. La prospettiva è quella di un calo demografico evidente, che pagheremo tra dieci o vent’anni.
In questo momento ci troviamo in una situazione fantascientifica: la priorità dei giovani non più il lavoro, così come non lo è il salario. Abbiamo esperienze dirette anche nel mondo dell’artigianato di persone che si sono dimesse per avere più libertà vivere le giornate in modo differente. Questo è certamente frutto del Covid ed ecco perchè dobbiamo lavorare nell’ambiente scolastico per portare ad un cambio di mentalità da parte di famiglie e insegnanti: va creato un clima adeguato nelle scuole professionali.

Il presidente si è poi concentrato su altre due tematiche: imprenditoria femminile innovazioni all’interno del mondo artigiano.
In questo senso, un accenno anche al ruolo dell’intelligenza artificiale:

Per sostenere l’imprenditoria femminile dobbiamo richiedere servizi: pensiamo per esempio ad asili nido con orario più ampio, per una migliore gestione dei figli. La conciliazione famiglia-lavoro è un tema difficile da risolvere, ma ci sono gli strumenti per avvicinarsi ad una riduzione dell’impatto sulle lavoratrici. Per quanto riguarda la formazione e la scuola, ci troviamo davanti ad una svolta epocale: bisogna rivedere questo mondo, per renderlo davvero fucina di nuovi imprenditori in grado di cogliere le opportunità. Penso all’intelligenza artificiale, che sicuramente porterà elementi abbondantemente positivi e migliorerà il nostro lavoro. Siamo in una nuova rivoluzione industriale.

 

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DATA DI PUBBLICAZIONE

03.05.2024

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