Patente a punti nella filiera delle costruzioni, il nostro deciso “no”: cosa prevede la norma?

Il prossimo 1° ottobre 2024 entrerà ufficialmente in vigore la cosiddetta Patente a punti (o Patente a crediti), che interesserà tutte le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri edili, nell’ottica di garantire una maggiore sicurezza sul luogo di lavoro.

Si tratta tuttavia di un provvedimento su cui Confartigianato Imprese Nazionale ha già espresso la propria forte contrarietà, trattandosi di una riforma che presenta molte criticità per le imprese artigiane operanti nel settore.
Una revisione del testo comunque è già stata attuata dal Governo proprio nelle ultime ore, anche e soprattutto grazie all’azione di lobby portata avanti da Confartigianato: si sta procedendo infatti ad un ammorbidimento della norma, che non dovrebbe più indicare i criteri e l’individuazione delle violazioni che implicano la decurtazione dei punti, o le modalità di recupero dei crediti, rimandando queste decisioni ad un apposito decreto ministeriale, sentito l’Ispettorato nazionale del Lavoro.

La situazione comunque è costantemente monitorata dagli uffici tecnici e dagli esperti non solo di Confartigianato Imprese Nazionale, ma anche, a livello locale, dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, che fino al prossimo primo maggio (data in cui avverrà la conversione in legge) si batterà per una semplificazione della normativa.

 

Patente a punti nelle costruzioni: dal funzionamento alle criticità per gli artigiani

Per fare un paragone molte semplice, si tratta di una patente (che verrà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro) simile a quella per le automobili, che dunque parte da 30 punti i quali, nel caso in cui si verifichino particolari situazioni (come incidenti e/o infortuni sul lavoro o anche violazioni delle norme sulla sicurezza), vengono progressivamente decurtati.

Ad ogni violazione sul luogo di lavoro in riferimento al Testo Unico della Sicurezza, corrisponde una sanzione: nel caso di infortunio grave di un dipendente, per esempio, la decurtazione varia dai 10 ai 20 punti, mentre l’accertamento di violazioni sulla sicurezza implicano decurtazioni che arrivano fino a 10 punti.

Già al di sotto dei 15 punti l’azienda sarà obbligata a sospendere l’attività e ad attivarsi per recuperare il punteggio perso, partecipando a corsi di formazione.

Secondo la nuova normativa, le ditte in possesso di attestazione SOA sono state esonerate dall’obbligo di avere la Patente a punti. Una scelta incomprensibile in quanto, come ribadito anche dai tecnici della nostra Associazione, la SOA non ha nulla a che fare con il tema della sicurezza e dunque il fatto di possederla o meno non incide su questo aspetto. Considerato inoltre che questo tipo di attestazione è comune soprattutto nelle aziende più strutturate, è chiaro come l’impatto maggiore sarà sulle ditte artigiane e quindi di più piccole dimensioni.

Comunque, il prossimo 1° maggio la Patente a punti diventerà legge; l’entrata in vigore è prevista per il successivo 1° ottobre 2024. Si tratta della fine di un processo normativo di cui da tempo si discute (all’interno del Testo Unico della Sicurezza in effetti si faceva già riferimento alla necessità di un provvedimento volto a garantire la sicurezza sul lavoro) e che, soprattutto dopo i recenti tragici fatti di Firenze, ha subìto un’accelerata nell’iter di approvazione.

 

Il commento del presidente Segatta: “Siamo assolutamente contrari

Questo il commento del presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino Marco Segatta, come sottolineato anche nell’editoriale dell’ultimo numero della nostra rivista mensile, l’Artigianato:

Come Associazione siamo assolutamente contrari a questo nuovo strumento sia dal punto di vista delle regole introdotte, che non tengono minimamente conto della struttura delle imprese o del loro livello di storicità, né di un’analisi completa delle cause alla base degli infortuni, sia dal punto di vista delle sanzioni, che appaiono eccessive e non proporzionate. Poco comprensibili, infatti, appaiono i criteri e le entità delle decurtazioni dei punti, con una logica meramente punitiva, che non prevede premialità per le imprese che non abbiano avuto irregolarità che non valorizza in alcun modo le azioni di prevenzione attuate anche attraverso gli organismi o i comitati paritetici che, nell’edilizia, sono molto attivi e che presidiano da anni il territorio. Inoltre, non si comprende la disposizione secondo cui le imprese con qualificazione S.O.A. non sono tenute al possesso della patente a punti, considerato che tale attestazione ha la funzione di comprovare le capacità economiche e tecniche di un’impresa, senza alcuna valenza in materia di sicurezza sul lavoro. Il nuovo sistema impatterà in maniera fortemente negativa sul settore delle costruzioni, introducendo ulteriori oneri a carico delle impresesenza alcun beneficio in termini di prevenzione e sicurezza sul lavoro.

 

 

Ti invitiamo a scaricare la locandina che abbiamo preparato appositamente per ribadire il “no” di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino alla norma che introduce la Patente a punti, disponibile qui accanto in alta qualità.

Sono sei le motivazioni per le quali il provvedimento non convince:

  1. non tiene conto della storicità e della struttura dell’azienda, inoltre non analizza le cause degli infortuni;
  2. l’approccio è di tipo esclusivamente sanzionatorio e non punta sulla prevenzione;
  3. le sanzioni sono eccessive e non proporzionate;
  4. non considera la necessità di una cultura della sicurezza sostanziale;
  5. la norma rappresenta una reazione di impulso ad un tema delicato;
  6. porta ulteriori oneri a carico delle imprese.

 

Puoi scaricarla anche in PDF cliccando su questo link

 

Clicca qui per leggere l’editoriale completo del presidente Segatta

DATA DI PUBBLICAZIONE

17.04.2024

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