La crisi dell’artigianato trentino

Nel 2020, anno in cui il Covid ha decisamente fatto la differenza, a pagare un conto altissimo è stato anche l’artigianato trentino. In tanti oggi rischiano la chiusura, mentre per chi stringe ancora in denti si prospettano settimane complesse.

L’arrivo dei vaccini sta rappresentando una lenta e graduale uscita da questa terribile situazione, anche se fino a questo momento, a farla da padrone, è stata senza dubbio l’incertezza.

Complessivamente, le aziende trentine hanno perso ad oggi oltre il 9% del fatturato, un valore complessivo in euro che sfiora i tre miliardi, 500 milioni solo di gettito fiscale per le cassi provinciali in questo 2021: a poco sono serviti fino a questo momento gli aiuti economici statali, che hanno sanato solo in minima parte le ingenti perdite delle categorie.

Gli artigiani del territorio dunque ora tirano le somme, sperando in una svolta positiva nel brevissimo futuro.

 

La crisi dell’artigianato trentino

Partiamo dai dati dei settori manifatturiero e dei trasporti, che hanno fatto registrare un calo compreso tra il 3% ed il 6%: perdita tutto sommato contenuta, grazie anche e soprattutto alla leggera ripresa legata al periodo estivo.
Non si salva invece il comparto dell’exoport, che segna un -8%.

In merito al comparto edile, comincia ad intravedersi qualche effetto positivo legato ad ecobonus e superbonus 110%, mentre per altri settori, quali quello della pulizia e sanificazione, si registra addirittura una leggera crescita dovuta al notevole aumento della domanda legato, appunto, alla pandemia.

Tuttavia, è proprio la sopra citata incertezza a pesare sulle prospettive future dei titolari d’azienda dell’artigianato trentino: il 25,4% teme un peggioramento dell’attuale situazione economica, mentre la maggioranza (ovvero il 52,3%) prevede che non ci saranno purtroppo grossi cambiamenti in positivo, propendendo dunque per unaa situazione stazionaria. Solo il 22,3% crede in una ripresa.

Insomma, la situazione è critica e in molti già hanno avuto modo di evidenziarlo: ultimo in ordine cronologico il presidente territoriale di Primiero, Alberto Boninsegna, che ha indicato come “Autotrasportatori di persone, come taxi e corriere, e autonoleggiatori. Ma anche grafici, tipografi, fotografi, estetiste e tutti gli artigiani legati al settore turistico” i settori più colpiti dall’attuale crisi economica (LEGGI LA NEWS COMPLETA).

Ma anche chi rappresenta in prima persona l’artigianato trentino, il presidente dell’Associazione Artigiani Marco Segatta, ha recentemente sottolineato (LEGGI LA NEWS) come sia assolutamente necessaria una proroga del blocco dei licenziamenti, aggiungendo: “In una recente indagine condotta dall’Associazione degli artigiani del Trentino, alla domanda su quali saranno gli effetti sul personale alla fine del 2021, il 70% delle imprese ha risposto che manterrà invariata la propria forza lavoro, il 7% ha detto che prevede di fare nuove assunzioni e il rimanente 23% prevede di ridurre il personale. In Trentino, quindi, più o meno 2.760 imprese, su un totale di circa 12.000, saranno costrette a tagliare l’organico. Una percentuale che rispecchia la situazione reale e che è dettata molto dall’attuale clima di incertezza“.

 

Clicca sull’immagine e scarica l’articolo del giornale l’Adige (10 marzo 2021)

DATA DI PUBBLICAZIONE

10.03.2021

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