PNRR e Recovery Plan: cosa propone Confartigianato?

Lo scorso 22 febbraio 2021, Confartigianato Imprese ha presentato un massiccio documento contenente possibili interventi e misure in favore della categorie più colpite dalla crisi pandemica in atto, riferendosi ovviamente alle risorse europee del Recovery Plan e al PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Le risorse europee vanno finalizzare a realizzare riforme e investimenti che consentano all’economia e al sistema imprenditoriale, oltre che di reagire alla crisi pandemica, di dispiegare finalmente tutte le proprie potenzialità, in un contesto profondamente rivisto e migliorato alla luce del corretto impiego delle risorse del PNRR” scrivono i rappresentanti di Confartigianato, che pongono poi l’attenzione sui numeri odierni dell’artigianato nazionale. “Mancano operai metalmeccanici ed elettromeccanici, operai specializzati nelle industrie del legno e della carta, operai specializzati e conduttori di impianti tessile, abbigliamento e calzature, operai specializzati in edilizia e manutenzione degli edifici, conduttori di mezzi di trasporto. Per fronteggiare la crisi, le PMI ed imprese artigiane hanno intensificato l’utilizzo delle tecnologie digitali e i trend di lungo periodo stimano che tra il 2020 e il 2024 le imprese richiederanno il possesso di competenze green e digitali. Inoltre, secondo i dati di Confartigianato, il 59% delle assuzioni in PMI richiede competenze digitali, per il 52% skills matematico-informatiche e per il 36% tecnologie 4.0“.

Insomma, conclude Confartigianato, innovazione tecnologica, rivoluzione dell’intelligenza artificiale, industria 4.0 ed attenzione a tutto ciò che è green saranno i temi del prossimo futuro, anche e soprattutto alla luce dei cambiamenti dettati dall’emergenza pandemica che, di fatto, ha accelerato tutti questi processi.

Riteniamo indispensabile creare le condizioni per rilanciare un modello generale di impresa – si legge negli obiettivi evidenziati dalla rappresentanza artigiana nazionale, – fondato sugli elementi essenziali della comunità: il sapere artigiano, il fare bene le cose, la valorizzazione del sapere, del bello, dell’unico, della storia e della bottega; la famiglia, come elemento fondante di ogni società e, nel caso dell’artigianato, spesso anche dell’impresa stessa; il territorio, come utilizzo sapiente delle risorse naturali, sostenibilità ambientale, riuso, economica circolare, comunità di uomini, di valori e di storia. Un modello di impresa che noi definiamo ‘a valore artigiano‘, con al centro la piccola impresa famigliare diffusa di territorio che combina sostenibilità economica, sociale e ambientale“. 

 

Tra i diversi interventi che si alternano nel documento, viene poi posta l’attenzione sui settori artigiani attualmente in maggiore difficoltà che dovrebbero essere sostenuti dal PNRR:

  • moda;
  • autotrasporto;
  • artigianato artistico;
  • edilizia.

E per ognuno di essi si sono proposte delle soluzioni e delle migliorie, che riportiamo riassunte in seguito.

 

Vuoi leggere tutto il documento? Scaricalo qui!

 

Moda

Quello della Moda è stato più volte definito come il settore manifatturiero più colpito dalla recessione in corso: il calo della produzione è stato pari al 28,7% nei primi dieci mesi del 2020, il doppio rispetto al 13,8% medio del settore manifatturiero nel suo complesso.

Tuttavia, segnala Confartigianato Imprese, “Nella proposta di PNRR non vi è traccia di un intervento specifico per un settore in cui l’Italia ha una leadership internazionale“. E prosegue evidenziando come questo comparto, nel nostro Paese, dia lavoro a 472 mila addetti, ben 98 mila in più rispetto al totale del settore tedesco, francese e spagnolo insieme.

“A fronte dei 2 miliardi di euro di stanziamento per il periodo 2021 – 2026 – aggiunge la rappresentanza italiana nazionale, – va ricordato che le sole imprese del tessile, abbigliamento e pelle, nei primi undici mesi del 2020 hanno perso 16,9 miliardi di euro di fatturato e 10,7 miliardi di euro di esportazioni, mentre per l’intera manifattura si stima una perdita di 112,3 miliardi di euro di fatturato, di cui 48 miliardi di esportazioni“.

A sostegno del made in Italy e dell’internazionalizzazione, Confartigianato propone anche di prevedere in modo strutturale la gratuità della partecipazione a fiere italiane per le micro e piccole imprese, attraverso un voucher per la copertura integrale dei costi“.

 

Autotrasporto

Rispetto alle misure del Recovery Plan previste per l’autotrasporto, tra le priorità l’attenzione viene posta al processo di transizione ecologica: “Il comparto italiano si pone in linea con gli ambiziosi obiettivi europei – ha spiegato Confartigianato, – raggiungendo in modo virtuoso rispetto ad altri settori, significativi risultati in termini di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni nocive“.

 

Artigianato artistico

Nel documento di Confartigianato si parla di valorizzare le professioni di artigianato artistico e tradizionale, che rappresentano l’eccellenza del made in Italy e l’espressione delle identità e delle tradizioni dei nostri territori.

Ciò sarà possibile attraverso:

  • il riconoscimento ufficiale come parte del patrimonio culturale italiano della professione;
  • la riqualificazione dei percorsi formativi;
  • l’accesso al Fondo di Emergenza per le imprese culturali ed al Fondo Cultura per gli investimenti sul patrimonio, istituiti dal Decreto Rilancio;
  • l’estensione del credito di imposta 110% sugli interventi di conservazione, manutenzione e restauro degli immobili di interesse storico-artistico di proprietà privata.

Infine, con il Recovery Plan si dovrà puntare a rafforzare la collaborazione tra artigianato e filiera dell’arte e dei Beni culturali, intervenendo sulla valorizzazione delle botteghe artigiane operanti in questo settore con strategie formativeforme di sostegno economico ed una campagna di comunicazione che stimoli i giovani ad intraprendere queste attività.

 

Edilizia

Terminando con il settore edile, tra le priorità indicate da Confartigianato vi è quella di rendere strutturali gli incentivi per le ristrutturazioni, attraverso la proroga a tutto il 2023 del Superbonus 110% con conseguente estensione dell’agevolazione a tutte le tipologie di edifici, anche quelle ad uso produttivo.
Inoltre, si indica la riqualificazione green del patrimonio edilizio pubblico e la messa in sicurezza di quest’ultimo, a cominciare dalle scuole e proseguendo con gli spazi culturali, incrementando il ricorso alle tecnologie eco-sostenibili e alla bio-edilizia.

DATA DI PUBBLICAZIONE

09.03.2021

CONDIVIDI LA NOTIZIA