Segatta: il bilancio dell’artigianato trentino

Possiamo dire che per molti aspetti è andata meglio di quanto si temeva a febbraio“­. Parole positive quelle del presidente dell’Associazione Artigiani trentini, Marco Segatta, che intervenuto sul quotidiano locale l’Adige il 24 aprile prosegue poi: “Merito, io credo, anche dell’ enorme lavoro fatto dal coordinamento imprenditori riguardo ai protocolli di sicurezza“.

 

Segatta: l’artigianato trentino ha retto l’urto della pandemia

Il mondo dell’artigianato, fino a questo momento, ha retto l’urto della pandemia Covid. Il presidente Marco Segatta ne è convinto, ma a sostenerlo sono soprattutto i numeri: il numero di aziende è calato dello 0,2 per cento, rimanendo quindi praticamente stabile. Impossibile negare che alcuni settori si siano trovati più in difficoltà di altri, ma qualcuno addirittura ha registrato un segno “più”, soprattutto in termini di aziende attive.

Ciò che però realmente cala è l’ occupazione, che fa segnare un meno 1,8%. Insomma, l’artigianato trentino tra luci e ombre, ma d’altronde l’Associazione trentina riunisce realtà anche molto diverse tra loro e dunque, nel corso della pandemia Covid,  le conseguenti restrizioni hanno impattato in modo decisamente differente.
Scorporando i dati tra le differenti federazioni – ha commentato Segatta, – si ha una fotografia più precisa e bene si vede come alcuni settori hanno pagato la pandemia molto più di altri. Su tutti, le federazioni legate a benessere, comunicazione e trasporto, hanno pagato un prezzo alto“.

Insomma, una situazione complessiva che si è rivelata più soddisfacente rispetto alle preoccupazioni segnalate nel corso dell’assemblea dell’Associazione dello scorso febbraio (qui la news).

 

Alcuni numeri del mondo artigiano

Passando all’analisi dei numeri, le aziende attive al 31 dicembre 2020 erano 12.153, 21 in meno rispetto al 2019 (­appunto, -0,2%).
In termini percentuali, si sono perse per strada l’ 1 per cento delle aziende legate al benessere e il 2 per cento di quelle della comunicazione” ha spiegato ancora il presidente Segatta.
A crescere invece erano già nel 2020 edilizia e settore degli impianti (+1%): già a  fine 2020 infatti si iniziava a sentire l’ impulso all’ economia dato dal Superbonus 110%.

Conferme importanti arrivano anche dal fatturato:

  • il 2% delle aziende ha perso oltre l’ 80% del fatturato;
  • l’8% tra il 50 e l’ 80%;
  • il 16% ha perso tra il 30 e il 50 per cento;
  • il 36% ha visto ridurre il proprio giro d’ affari tra il 10 e il 30%;
  • il 22% ha subito un calo tra inferiore al 10%;
  • un 16% di aziende artigiane, nonostante la pandemia, ha visto restare stabile e persino crescere il proprio giro d’ affari;
  • complessivamente, nel settore artigiano si sono persi 564 posti di lavoro (ora sono 30.600 gli occupati, per una riduzione dell’ 1,8%), quasi esclusivamente nei settori del turismo, alimentazione, artistico, benessere e comunicazione.

 

Guardando al futuro con ottimismo

Ma se il 2021 è iniziato con le chiusure, questo stesso anno dovrebbe finire con l’Italia immunizzata contro il Coronavirus. E questa, per le aziende artigiane, è sicuramente una buona notizia. “Abbiamo fatto un sondaggio tra le nostre aziende – ha concluso il presidente Segatta, – ed­ in mille hanno risposto. E i dati sono confortanti, sia rispetto alle previsioni per il futuro, sia riguardo alla tenuta occupazionale, non appena cadranno i vincoli dettati dai provvedimenti emergenziali“.

Quanto alle aspettative, le aziende che hanno partecipato al sondaggio hanno cercato di fare una valutazione, rispetto al futuro: il 28% ritiene che sarà molto in difficoltà, il 24% ritiene la sua situazione stabile, il 24% ancora positiva, mentre il 6% ritiene la sua situazione molto solida.
Infine, quanto alle prospettive occupazionali, è stato chiesto agli associati quale ritengono sarà la loro situazione, dal punto di vista occupazionale, quando verranno meno i divieti di licenziamento. Il 27% degli intervistati crede che diminuirà i propri dipendenti, il 66% li manterrà stabili, mentre il 7% prevede di fare nuove assunzioni. “Diciamo che il mondo dell’ artigianato è abbastanza stabile, soprattutto rispetto ai presagi del febbraio scorso – conclude il numero uno degli artigiani trentini. – ­ Il nostro auspicio, adesso, è quello di poter lavorare. Perché è evidente: i ristori vanno bene, ma i problemi nelle aziende si risolvono solamente potendo tornare a lavorare. E in questo senso è fondamentale che si acceleri sulla campagna vaccinale e che, una volta terminate le categorie a rischio per età, si inizi a vaccinare gli addetti al lavoro“.

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DATA DI PUBBLICAZIONE

26.04.2021

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