Segatta: “Materie prime, aumento dei prezzi inquietante”

L’aumento dei prezzi delle materie primerischia di mettere in ginocchio le imprese impegnate nella filiera dell’edilizia già provate, come il resto del sistema, dalla crisi legata alla pandemia“. Parola del presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino, Marco Segatta, Marco Segatta, recentemente intervenuto su diversi quotidiani locali.

Materie prime: aumento dei prezzi inquietante

Gli eccezionali e per certi versi ingiustificati aumenti riscontrati nel recente periodo rischiano non solo di frenare il mercato futuro della riqualificazione degli immobili, ma anche di avere pesanti conseguenze sulle imprese che attualmente stanno eseguendo lavori, per conto di soggetti pubblici o privati, in forza di contratti stipulati in precedenza“. Sottolinea la grande preoccupazione delle categorie il numero uno degli artigiani trentini, Marco Segatta, che prosegue: “Ai nostri uffici arrivano segnalazioni inquietanti: dalle materie plastiche + 20%, al legno da imballaggi + 40%, dal calcestruzzo e di altre materiali da costruzione + 22%, fino al bitume +12%. Il tutto reso ancora più complicato dal fatto che i fornitori rilasciano preventivi di validità di 15 giorni, proprio a causa dei continui rincari“.

Insomma, rincari che Segatta definisce infine molto rischiosi per la ripresa dell’attività economia nel post-Covid.

Fugatti: “Accanto alle imprese, serve azione coordinata

Anche il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, si è schierato al fianco dell’associazioni di categoria artigiane del Trentino. In un comunicato dell’ufficio stampa provinciale, inerente una lettera inviata al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, agli altri colleghi governatori e quindi anche all’attenzione del Governo, si legge : “Anche la nostra provincia rappresenta l’esigenza di un’azione tempestiva, uniforme e coordinata a livello statale, per gestire l’attuale rilevante aumento dei costi delle materie prime nei cantieri di opere pubbliche e le conseguenti gravi difficoltà negli approvvigionamenti che ci vengono segnalate dagli operatori economici“.

L’obiettivo è scongiurare rallentamenti o, peggio, sospensioni – aggiunge Fugatti nella lettera – nella realizzazione degli investimenti pubblici, che in questo momento rappresentano un elemento sostanziale per la ripresa economica del Paese”.

 

Dove leggere le interviste al presidente Segatta

Il numero uno dell’Associazione Artigiani di Trento è intervenuto sui seguenti quotidiani cartacei e digitali:

 

Il Sole 24 Ore: “Rincaro record delle materie prime”, cantieri a rischio

Anche il Sole 24 Ore, nell’edizione del 16 maggio, ha posto l’attenzione sull’aumento record dei costi inerenti le materie prime.

Il giornalista Giorgio Santilli ha spiegato:

È in corso un abnorme rincaro di materiali per il settore delle costruzioni che sta mettendo a rischio i cantieri in corso e riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati già compressi da una crisi decennale. Un rallentamento dei lavori potrebbe arrivare anche dal fatto che alcuni materiali cominciano a scarseggiare, per esempio i ponteggi in ferro, interessati anche da un forte aumento di domanda.
L’ aumento dei prezzi è cominciato dalla fine del 2020 e riguarda metalli, materie plastiche derivate dal petrolio, calcestruzzo e bitumi. A denunciare il fenomeno è l’ Ance, l’ associazione nazionale dei costruttori.

Particolarmente importante l’aumento riguardo ad acciaio e ferro, pari ad un +117% tra i mesi di novembre 2020 ed aprile 2021. Nell’articolo del sopra citato Santilli, si legge inoltre:

Parallelamente agli aumenti di prezzo dei prodotti siderurgici, si osservano incrementi importanti anche in altri materiali di primaria importanza per l’ edilizia, come, ad esempio, i polietileni (incrementi superiori al 40% tra novembre 2020 e febbraio 2021), il rame (+17%), il petrolio (+34%) e i suoi derivati, sempre nello stesso periodo di riferimento. Anche per il “bitume”, sulla base dei dati Siteb si rilevano incrementi del prezzo di circa il 15% tra novembre 2020 e febbraio 2021.

 

Italia Oggi: “Allarme di Confartigianato: per le imprese impatto da oltre 19 miliardi

Nell’articolo pubblicato il 17 maggio si legge:

Ad aprile 2021 gli aumenti dei prezzi delle commodities non energetiche sono stati del 33,4% rispetto ad un anno prima, con un’accelerazione dei rincari che a marzo di quest’anno si attestavano al +24% rispetto allo stesso mese del 2020. E’ quanto rileva l’Ufficio studi di Confartigianato. Un’impennata che puo’ provocare un effetto dirompente, si legge in una nota, sui costi sopportati dalle piccole imprese manifatturiere italiane per l’acquisto di beni necessari alla produzione: tradotto in denaro, Confartigianato stima un impatto potenziale di 19,2 miliardi di euro in piu’ in un anno a carico di 621.000 artigiani e piccole aziende.

E prosegue:

Nel dettaglio, l’aumento dei prezzi delle materie prime sta colpendo il comparto delle costruzioni e i settori manifatturieri di metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo e apparecchiature elettriche. In questi settori operano 621.000 piccole imprese con 1.893.000 addetti, con una elevata presenza dell’artigianato, pari a 435.000 imprese che danno lavoro a 1.047.000 addetti. Secondo Confartigianato i rincari maggiori si registrano per i metalli di base con +65,7% tra marzo 2020 e marzo 2021. Particolari tensioni per minerale di ferro con rincari annui del +88,1%, seguito da stagno (+77%), rame (+73,4%) e cobalto (+68,4%). E ancora zinco (+46,7%), nickel (+38,5%,), alluminio (+36,%), molibdeno (+32,4%).
Allarme anche sul fronte delle materie prime energetiche, i cui prezzi a marzo 2021 aumentano addirittura del 93,6% su base annua.

Clicca qui per leggere l’intero articolo di Italia Oggi

DATA DI PUBBLICAZIONE

05.05.2021

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