Caro energia: tutti gli interventi dell’Associazione

Il caro energia, l’aumento dei costi delle materie prime, i prezzi del carburante: sono tutte tematiche sulle quali la rappresentanza locale e nazionale, da Associazione Artigiani Trentino a Confartigianato Imprese, da tempo hanno lanciato il grido di allarme chiedendo ai governi locale e nazionale interventi a salvaguardia delle imprese, ormai giunte allo stremo.

Per fare un semplice esempio rispetto al periodo storico che le aziende stanno attraversando, basti pensare che il prezzo in borsa dell’energia elettrica è cresciuto del 645%, mentre quello del gas naturale del 489% in poco più di un anno, semplicemente da ottobre 2020 a novembre 2021.

 

Caro energia: gli interventi della rappresentanza locale

Le attività e le segnalazioni di Associazione Artigiani del Trentino risalgono già all’inizio del 2022.

Il presidente degli artigiani trentini Marco Segatta, ad esempio in merito alla notizia di un aumento delle spese sostenute dalle aziende per un totale di circa 36 miliardi di euro solo per l’energia elettrica, intervenendo sui quotidiani locali commentò:

Confrontando dicembre 2020 e 2021, per l’energia in Trentino il costo è passato da 82€ a 288€. Mi riferisco alle numerose aziende che sono in convenzione con noi, il cui consumo medio è di circa 1200 kWh/mese. Il caro energia si sta facendo sentire in maniera molto più impattante rispetto al previsto, in un contesto che vede già le materie prime aver raggiunto prezzi mai visti. In appena tre anni, il costo della bolletta della luce per le aziende è pressoché raddoppiato e, sommato al rincaro del gas, lo scenario generale si fa ancora più fosco.

Lo stesso presidente Segatta è intervenuto poi durante la trasmissione Via Zanella 1 dell’emittente televisiva locale RTTR.
In quel caso, venne trattato non solo il tema del caro energia ma anche l’aumento dei costi delle materie prime.

Queste le sue parole:

caro energia interventi rappresentanza

Il costo delle materie prime, già riscontrato lo scorso anno, può essere un fattore internazionale ma anche il Superbonus può aver impattato. Rispetto al caro energia, ha colto alla sprovvista tutti: dalle famiglie alle aziende, gli effetti si vedranno più avanti.

 

Inoltre, anche nell’edizione del 10 marzo 2022 del giornale locale l’Adige, il direttore generale dell’Associazione Artigiani Trentino, Nicola Berardi, ha spiegato le conseguenze del rincaro dei costi.

Non abbiamo notizie di aziende che chiudono per il caro-bollette ma non mi stupisce, perché gli artigiani prima di mollare le provano tutte. Ma se chiudono le Cartiere ne risente tutta la filiera, quindi le aziende artigiane fornitrici, i trasportatori, l’indotto.
Le imprese artigiane sono in gran parte non energivore, ma i rincari stanno portando a un aumento dei costi impressionante. Il settore dell’ autotrasporto sta scoppiando. Una cisterna di gasolio da 8.000 litri ha visto aumentare il prezzo di 3.500 euro in 20 giorni.

Infine proprio oggi, il 12 marzo 2022, ancora il presidente Segatta si è espresso con un’intervista al quotidiano locale Il Dolomiti anche sul tema del caro carburante e delle difficoltà del comparto dell’autotrasporto:

La situazione è drammatica e molto preoccupante. E’ insostenibile e le imprese lavorano in perdita per un’emergenza continua: prima il Covid, poi gli aumenti di materie prime e di energia con i trend ancora alti, ora la guerra in Ucraina e i prezzi del gasolio alle stelle. Si può solo guardare avanti ma non si riesce a governare il domani: il problema è la quotidianità dell’ azienda. […] Attualmente c’ è ancora lo stato d’ emergenza: il trasporto rientra tra le attività essenziali e sostanzialmente non può fermarsi: se si dovesse bloccare, l’ intera filiera va a rischio perché è un ingranaggio fondamentale. Questa è una situazione che proporzionalmente colpisce anche il piccolo artigiano e imprenditore. Non ci sono ancora campanelli d’ allarme di chiusure o di fermo delle attività ma sicuramente la situazione è estremamente delicata. […] Ma è un problema più grande di noi. A livello nazionale le categorie hanno avanzato le richieste di rivedere le accise. Serve un intervento per sostenere o almeno calmierare la situazione. Certo, il differenziale è talmente ampio che è complicato trovare contromisure : si pensava di dover tenere duro fino a maggio per poi assistere alla stabilizzazione dei costi e dei prezzi, ma le incertezze sono tantissime: ormai si vive alla giornata.

Leggi qui l’articolo completo online de Il Dolomiti

 

Va inoltre considerato che il rinnovo delle condizioni di fornitura dei contratti energia e gas con Dolomiti Energia, auspichiamo possa beneficiare dell’atteso calo dello scenario a partire dalla prossima primavera.

 

Riassumendo, hai perso una news? Ecco tutti gli interventi della nostra Associazione:

 

 

Come si è mossa Confartigianato Imprese

Accanto alla mobilitazione della rappresentanza locale, si è ovviamente mossa anche quella nazionale.

In un primo momento, lo scorso gennaio, il presidente Marco Granelli aveva sottolineato come fosse necessaria una “riforma strutturale della bolletta elettrica, eliminando gli assurdi squilibri che penalizzano i piccoli imprenditori” (qui la nostra news).
Concetti che lo stesso Granelli ha ribadito successivamente, l’11 febbraio, in un’intervista a SkyTG24, anche se il primo allarme ufficiale è stato lanciato addirittura lo scorso 3 dicembre 2021, quando Confartigianato, nel corso dell’evento Caro energia: non spegnete le Pmi, sottolineò come queste ultime “devono finanziare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, di categorie come le ferrovie e le imprese energivore, e i bonus sociali” (clicca qui per leggere la news).

Per fare il punto sulla mobilitazione della rappresentanza nazionale di Confartigianato Imprese, quest’ultima ha riassunto i propri interventi: leggi Caro-bollette e costi sanitari Covid: gli interventi di Confartigianato su stampa, tv e radio per ogni altro approfondimento.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

10.03.2022

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