Manodopera, tutti gli interventi di Confartigianato sui media nazionali

Negli ultimi mesi, Confartigianato Imprese Nazionale e in particolare il presidente Marco Granelli, è intervenuto diverse volte sui media nazionali per sottolineare un grande problema nel mondo dell’artigianato moderno: la carenza di manodopera.

Numeri, statistiche, suddivisioni territoriali: il numero uno degli artigiani nazionali si è espresso in parecchie occasioni sulla difficoltà di reperimento del personale in tanti settori, lanciando diverse volte l’allarme rispetto alla mancanza di addetti.

Su questo, occorrerà per prima cosa continuare a lavorare sulla formazione, ma ci sono tanti altri elementi che dovranno essere presi in considerazione ….

 

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Allarme manodopera, ecco i dati nazionali di Confartigianato

I primi dati su cui la rappresentanza nazionale si è concentrata sono quelli del 2022: le micro e piccole imprese, lo scorso anno, hanno ricercato un milione e 400 mila lavoratori.

Fin dallo scorso mese di giugno Granelli, e in generale Confartigianato, hanno iniziato a sottolineare le problematiche inerenti la ricerca di manodopera e di personale, soprattutto quello più giovane.

Nel nostro settore, l’artigianato, nel 2022 è mancata circa il 50% di forza lavoro che potevamo avere e di cui avevamo necessità, quindi parliamo di circa 263mila lavoratori. Sono cifre molto alte, e questo è un motivo di grande preoccupazione. […] La formazione dei giovani è un aspetto sul quale si gioca il futuro del Paese ed è tra i temi che stanno più a cuore a Confartigianato. Purtroppo in Italia non si insegna la cultura del lavoro. Veniamo da decenni di politiche formative sbagliate che hanno imposto un modello educativo che contrappone il sapere al saper fare. In serie A la cultura accademica e la conoscenza teorica, in serie B le competenze tecniche e pratiche. Risultato: le nuove generazioni non trovano lavoro e le aziende non trovano manodopera qualificata.

Marco Granelli

Presidente Confartigianato Imprese Nazionale
Intervento a TGCom24 (13 giugno)

L’allarme di Granelli è culminato lo scorso 19 agosto, con dati aggiornati e molto più recenti: nell’ultimo anno infatti la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% di luglio 2023. Una crescita del 7,6% in appena dodici mesi.

Nel sud Italia si registra l’aumento maggiore nella difficoltà di reperire personale, con un +9,1%, a differenza del +6,9% del Centro, del +7,4% del Nord Ovest e del +6,5% del Nord Est.

Infine, le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano per i tecnici specializzati nella carpenteria metallica (70,5% di personale difficile da trovare), nelle costruzioni (69,9%), nella conduzione di impianti e macchinari (56,6%).

 

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Il problema dei NEET: in Italia un “esercito” di giovani inattivi

Il problema della manodopera si lega anche e soprattutto ad un’altra criticità: quella dei NEET, ovvero le migliaia di giovani che non studianonon lavorano non sono alla ricerca di un’occupazione.

Ancora una volta è Confartigianato Imprese Nazionale a fornire i dati: attualmente sono un milione e 600 mila le ragazze e i ragazzi sotto i 35 anni che rientrano in questa categoria.

Come sottolineato da Davide Peli, presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato, sono soprattutto le giovani donne – oltre un milione e cioè il 66% del totale contro circa 535 mila uomini – a non cercare un’occupazione.
Il 55,6% dei giovani inattivi si trova nel sud Italia, rispetto al 16,8% del centro-nord.

I giovani sono il futuro del made in Italy. Ben 1,6 milioni di under 35 fuori dal mercato del lavoro rappresentano un assurdo ‘spreco’, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il ‘saper fare’, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda. […] Dobbiamo continuare a investire sui giovani e sostenere il passaggio generazionale, in modo che non vada perso quello che fa parte del nostro Made in Italy, la tradizione del prodotto e del tessuto imprenditoriale.

Davide Peli

Presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato
Intervento a TGCom24 Lavoro Futuro

Tuttavia, Peli ha inoltre sottolineato come sia “Motivo di orgoglio vedere che il nostro Paese è sul podio per numero di giovani imprenditori” e in effetti i dati parlano chiaro: l’Italia è al secondo posto in Europa, dietro solo alla Francia, per numero di imprenditori e lavoratori autonomi under 35.

 

Formazione e apprendistato: questi gli strumenti per risolvere il tema manodopera

Per Confartigianato, puntare sulla formazione ed in particolare sull’apprendistato professionalizzante è la soluzione più concreta per sopperire al problema della manodopera e dunque alla mancanza di personale nel mondo artigiano.

Anche in questo caso i dati definiscono chiaramente la situazione: nelle piccole imprese le assunzioni di apprendisti rappresentano il 18,7% delle assunzioni di giovani under 30, una quota che quasi raddoppia, salendo al 33,4%, nelle aziende artigiane.

Sul tema si è espressa la delegata di Confartigianato per la formazione di sistema e l’istruzione e i movimenti, Rosa Gentile, intervenuta come il collega Peli nella rubrica Lavoro futuro:

Ci troviamo di fronte ad una carenza delle competenze che servono alle imprese, ma per competere sui mercati internazionali serve personale qualificato. La mancanza di manodopera va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale, degli interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro. Bisogna offrire ai ragazzi la possibilità di entrare in azienda per imparare come si fanno le cose. […]  Per potenziare l’apprendistato professionalizzante, per noi una preziosa palestra per i giovani, il sostegno delle istituzioni rappresenta un tassello fondamentale. Ma non dimentichiamo la necessità di rafforzare l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato duale attraverso il superamento delle rigidità burocratiche dell’apprendistato di primo livello, con la semplificazione della gestione del rapporto di lavoro.

Rosa Gentile

Delegata Confartigianato per formazione di sistema, istruzione e movimenti
Intervento a TGCom24 Lavoro Futuro (6 luglio 2023)

 

Sul tema dell’apprendistato si è inoltre soffermato anche il presidente di Confartigianato Imprese Nazionale Marco Granelli, che intervistato da QN Economia&Lavoro (qui l’intervista completa) lo scorso 7 agosto ha sottolineato:

La carenza di personale va affrontata con un approccio sistemico, anche di tipo culturale, oltre ad interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro. C’è molto da migliorare nel rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, a cominciare dalla formazione e qualificazione del personale con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e punti sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante.

 

Infine, l’argomento è stato affrontato anche a livello locale, in Trentino, dove sono presenti appositi percorsi di apprendimento basati proprio sulla formula dell’apprendistato duale.
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DATA DI PUBBLICAZIONE

08.10.2010

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