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Rimborsi imposte sul c/c
Per velocizzare i rimborsi di imposte, contribuenti e imprese che non vogliono aspettare troppo sono invitati a fornire il proprio IBAN. In questo modo l’Agenzia potrà accreditare quanto spettante direttamente sul conto corrente dell’interessato. In questi giorni, pertanto, l’Agenzia delle Entrate sta scrivendo – attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC) o la posta ordinaria – ai contribuenti per invitarli a fornire le coordinate bancarie per poter effettuare l’accredito. L’IBAN può essere fornito (o modificato) in due modi: previa registrazione ai servizi telematici delle Entrate (Entratel e Fisconline), accedendo ai servizi telematici dell’Agenzia, seguendo il percorso “Home > Cosa devi fare > Richiedere > Rimborsi > Accredito rimborsi su conto corrente”. di persona, recandosi presso uno dei suoi uffici distribuiti sul territorio e presentando il modello per la richiesta di accreditamento disponibile presso gli stessi uffici. Read more
CCNL Metalmeccanica -Proroga Apprendistato Professionalizzante ex D.Lgs. 167/2011
Con accordo del 28 ottobre 2014, le Part, CNA Produzione, CNA Installazione e Impianti, CNA Servizi alla Comunità/Autoriparatori, CNA Artistico e Tradizionale, CNA Benessere e Sanità, CONFARTIGIANATO Autoriparazione, CONFARTIGIANATO Metalmeccanica di Produzione, CONFARTIGIANATO Impianti, CONFARTIGIANATO Orafi, CONFARTIGIANATO Fe.Na.Od.I., CASARTIGIANI, CLAAI, FIOM – CGIL, FIM–CISL, UILM – UIL, hanno concordato un’altra proroga della disciplina transitoria dell’apprendistato professionalizzante (D.Lgs n. 167/2011), introdotta dall’Accordo interconfederale del 3 maggio 2012, già prorogata varie volte, l’ultima delle quali con l’accordo del 22 settembre 2014 fino al 31 ottobre 2014. Pertanto, vista la scadenza ed in attesa della specifica regolamentazione del CCNL, gli effetti del suddetto Accordo per il CCNL Area meccanica (riguardante i dipendenti dalle imprese artigiane dei settori metalmeccanica, installazione di impianti, orafi, argentieri ed affini e dalle imprese odontotecniche) sono ulteriormente prorogati al 31 dicembre 2014. Read more
Chiarimenti sull’obbligo di annotazione sulla carta di circolazione II
Il 31 ottobre 2014 è stata emanata la terza circolare relativa alle "Nuove disposizioni in materia di variazione della denominazione o delle generalità dell'intestatario della carta di circolazione e di intestazione temporanea di veicoli. Art. 94, comma 4-bis, del C.d.S., c art. 247-bis Regolamento di esecuzione (D.P.R. n. 495/1992)" . La circolare in esame è la n° 300/A/7812/14/106/16 del Ministero dell'Interno . Read more
Novità: 730 pronto e servito!
La notizia è che la dichiarazione dei redditi per dipendenti e pensionati sarà predisposta dall'Agenzia delle entrate sulla base dei dati da essa conosciuti (cud, locazioni, redditi diversi). Il Fisco inserirà anche le detrazioni che conosce (es. interessi sulla prima casa, assicurazioni vita, spese sanitarie). Il contribuente avrà la propria dichiarazione a disposizione in rete e potrà accettarla (in tal caso evitando futuri controlli) o integrarla con altri redditi e detrazioni se incompleta anche facendosi assistere dai Caf. Il progetto semplifica la vita dei cittadini ed è meritevole perchè non richiede dati già conoscibili dall'Agenzia. Si dirà che l'accesso alla dichiarazione e la lettura da parte degli interessati non sarà inizialmente semplice ma la strada è corretta. Unica perplessità sui tempi. L'Agenzia prevede di rendere disponibili i redditi 2014 entro il 15 aprile; forse non proprio 2015? Read more
Sei una start up? Cerchi un partner ICT? Iscriviti subito all’Ict Speed Business Meeting!
Trentino Sviluppo e Informatica Trentina, d'intesa con il Tavolo della Collaborazione territoriale ICT, organizzano la prima edizione dell’evento "ICT Speed Business Meeting", finalizzato a stimolare e promuovere il confronto tra Spinoff/Startup e le imprese ICT del territorio in ottica di avvio di possibili collaborazioni in campo ICT. Read more
Aumento ticket..
Aumentano i ticket sulle prestazioni sanitarie (farmaci, cure, case di riposo, pronto soccorso). Il principio è ragionevole: legare almeno in parte il pagamento al servizio richiesto. Tuttavia tale principio non viene accompagnato da una riduzione di imposte a carico di tutti. È da considerare che la spesa sanitaria (che è la voce più pesante del bilancio pubblico) è pagata con le imposte che sono progressive per cui incide di fatto sui redditi medi ( quelli sotto non pagano, quelli sopra sono numericamente pochissimi). Anche i ticket sono soggetti ad una esenzione, sotto certi redditi non sono pagati. Il risultato è che sopra una certa soglia, che non è enorme in quanto oggi è pari a 36.000€ lordi per nucleo familiare (vale a dire una coppia con una somma di redditi netti di circa 1900€ al mese) la famiglia paga la sanità sia con le imposte piene sia con i ticket maggiorati. Nessuno vuole tagli nella sanità; ma diteci quanto ci costa per ciascuno di noi. Read more
Nuova imposta sulla casa
La Provincia autonoma di Trento sta pensando di adottare una nuova imposta unificata immobiliare chiamata IMIC. In questo modo si avvicina all’Alto Adige dove già questa imposta unificata esiste. Dal punto di vista del contribuente osserviamo il passaggio in due anni da Ici a Imu, Tari, Iuc, Tasi, per arrivare ora all’Imic. E’ difficile seguire i cambiamenti in quanto tali imposte sono poi applicate dai singoli comuni con esenzioni, aliquote e particolarità differenti per ciascuno. Senza dubbio unificare è meritorio; poi però concedeteci una tregua di qualche anno per digerire le novità. Read more
Chiarimenti sull’obbligo di annotazione sulla carta di circolazione
A pochi giorni dalla scadenza del 3 novembre prevista in relazione all’obbligo di effettuare l’annotazione sulla carta di circolazione e nell’Archivio Nazionale dei veicoli nel caso in cui un soggetto diverso dall’intestatario disponga di un veicolo per un periodo di tempo superiore a 30 giorni, il Ministero Infrastrutture e Trasporti, con circolare n. 23743/2014 del 27 ottobre 2014, ha fornito alcuni chiarimenti con riferimento ai veicoli aziendali, limitando significativamente l’ambito applicativo dell’obbligo in commento. In allegato tutti i dettagli. Read more
È tornato il gioco delle tre carte
L'editoriale dell'ultimo numero della rivista l'Artigianato Per i meno giovani la sigla CAF ha un preciso significato: Craxi, Andreotti, Forlani. I tre principali interpreti di quel decennio politico, avviato nel 1981, in cui alla guida dello Stato c’era il cosiddetto pentapartito, una alleanza tra Democrazia cristiana, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito Repubblicano, Partito Liberale. Un decennio andato a morire nella palude di Tangentopoli che, da una parte, ha visto affogare nella corruzione ogni etica non solo politica mentre, dall’altra, ha visto quale regalo all’Italia un debito pubblico più che raddoppiato. Con il quale, da allora, ogni governo deve fare i conti in un contesto che si è andato via via deteriorando con l’arrivo dell’euro. Di una Europa voluta dalle banche e non dalle nazioni, nata già vecchia ieri e sempre più ingessata oggi. Di una burocrazia voluta da Bruxelles e resa da Basilea sempre più invasiva, più pervasiva, più soffocante. Di leggi e normative europee, volutamente vincolanti, che non solo non liberano ma talvolta opprimono e perfino offendono le intelligenze, le capacità, le risorse. Di un continente diventato di colpo vecchio che, tanto nell’economia quanto nei valori di riferimento, letteralmente si trascina mentre gli altri continenti camminano spediti o, addirittura, corrono. Così, in questo contesto e in poco tempo, l’Italia ha visto crescere il proprio debito pubblico dai 1907 miliardi di euro (Tremonti, 2011) ai 1989 (Monti, 2012) ai 2069 (Letta, 2013) agli attuali 2186 (Renzi, 2014), in aumento di circa 90 miliardi/anno per interessi passivi dovuti alla Banca Centrale Europea che – qualcuno forse ricorda – è una proprietà privata, non un istituto pubblico. Allo tempo stesso – poiché Bruxelles impone di contenere il rapporto debito/PIL, impresa disperata con una spesa pubblica in crescita e con imprese che, per sopravvivere, sono obbligate a lasciare l’Italia – l’unica manovra, che ogni governo fa, è di aumentare le tasse. Così le imprese o chiudono o vanno all’estero, le famiglie sono sempre più povere e spendono meno, il rapporto debito/PIL non si riduce, la sfiducia del semplice cittadino – nei confronti di tutto e tutti – si diffonde a macchia d’olio, la comunità vacilla, sbanda, si sfalda. E, mentre questa Europa chiede sempre nuovi sacrifici, nessun politico vecchio o nuovo – per tornaconto personale o di partito – ha il coraggio e le capacità per affrontare i veri problemi dell’Italia poiché farlo significherebbe impopolarità, piazza in rivolta, sconfitta elettorale. Di una macchina statale che con i suoi 3,5 milioni di occupati è enorme, inefficiente e clientelare alla quale sembrano essere sconosciuti termini quali “senso di appartenenza, dovere, servizio ai cittadini ed alle imprese” mentre sono conosciuti i termini “diritti, intoccabilità, non licenziabilità”. Di una sanità non più sostenibile da 110 miliardi di euro/anno. Di una istruzione in cui la parola missione è stata sostituita da assunzione per motivazione elettorale in nome del “basta precariato!”. Di un welfare che eroga 15.700.000 pensioni/mese in cui alle troppe indennità da elemosina fanno da contraltare le molte indegnità da pensione di lusso. Di una pressione fiscale intollerabile, in un paese civile, dove i cittadini e le imprese sono una mucca da mungere fingendo di non sapere che, se l’animale muore, domani non ci sarà più latte per nessuno. Malgrado gli annunci a cadenza giornaliera, nemmeno Renzi è un coraggioso. E guardo a tre carte giocate. La prima. 80 euro in busta-paga ai dipendenti, con reddito inferiore ai 1.500/mese per 13 mensilità, non hanno generato aumento dei consumi ma solo più depositi bancari innescando, così, un meccanismo di deflazione. 80 euro, peraltro, in parte vanificati dal rincaro di IMU, TARI e compagnia tassante. La seconda. Il TFR in busta-paga significa circa 600 euro/anno e quindi metà valore di quello che, peraltro, ha permesso a Renzi di vincere le elezioni europee a maggio. Ma TFR in busta-paga vuole dire anche bruciare oggi risorse da godere domani.. con l’evidente vantaggio tuttavia, per le casse statali, di incassare quell’IRPEF che, altrimenti, verrebbe versata solo in chiusura del rapporto di lavoro. Un TFR in busta-paga che, da una parte, drena la liquidità dell’impresa e, dall’altra, la obbliga a ricorrere al credito: ma non è Renzi a dire “ho contro i poteri forti”? La terza. Per il meccanismo IRAP – esclusione dall’imponibile del costo/lavoro – le imprese con dipendenti a tempo indeterminato pagheranno meno mentre le imprese individuali ed i lavoratori autonomi pagheranno di più: saranno così – ancora una volta – i soliti, piccoli ignoti a pagare al posto dei soliti, grandi noti. Naturalmente, sempre “alla faccia dei poteri forti”. Ho vissuto gli ultimi trent’anni di lavoro andando per le autostrade italiane e non mi stupisco quando, davanti all’autogrill, vedo sorridenti e simpatici imbonitori – muniti di un tavolino e di tre carte – pronti a spennare il viaggiatore ingenuo. Ora, in quel gioco delle tre carte, una è buona e le altre due sono farlocche. La politica italiana e temo, purtroppo, anche quella trentina – per essere sicura di vincere ancora – mi sembra le butti sul tavolino tutte e tre farlocche. Roberto De Laurentis – Presidente Associazione Artigiani di Trento Read more