Cambia il cambio
Da qualche tempo l’euro si sta svalutando sul dollaro; a maggio 2014 con un euro si comperavano 1,4 dollari; ora se ne comperano 1,28. In sostanza l’euro ha perso valore rispetto al dollaro dell'8% in pochi mesi. Questo fatto influenza sicuramente l’alta finanza ma riguarda anche l’economia delle piccole imprese. Tenuto conto che le esportazioni fuori dall’Europa sono denominate in dollari, questo significa che i prezzi di vendita dei prodotti italiani all'estero sono più convenienti per chi acquista. In sostanza la svalutazione dell’euro è una facilitazione per le esportazioni pari ad uno sconto dell'8%. Tenuto conto che quello delle esportazioni pare essere l’unico ramo dell’economia che manda segnali di vitalità la notizia è positiva. Naturalmente, come sempre, c’è il rovescio della medaglia; le importazioni di materie prime (petrolio, metalli, tecnologia) sono espresse in dollari e quindi questa variazione si trasforma in un potenziale aumento dei costi. Questo secondo elemento, in questa fase economica, pare meno preoccupante. Anzi, un aumento dei prezzi, sembra paradossale, ma è il principale obiettivo che la Banca centrale europea sta cercando di ottenere. Immagine da Il Sole 24 Ore Read more